9.12.09

Gestione delle aspettative

Mentre mi chiedo quale potrebbe essere il futuro di eventi come il Search Engine Strategies e similari visto che, nonostante il settore sia in crescita, il numero di partecipanti e sponsor/espositori è in costante diminuzione (l'area espositiva dello SES di Chicago non arriva a 10 stand e mancano i big quali Google, Yahoo, Microsoft), leggendo la rivista Domainer's Magazine, pubblicazione di riferimento per quanti si occupano di (semplifico) compravendita di domini, scopro che il prossimo aprile, a Milano, si terrà "T.R.A.F.F.I.C.", uno degli appuntamenti di spicco per questo mondo.
Visto che, in ambito professionale, ho sempre curato particolarmente la gestione delle aspettative, mi domando cosa potrebbe pensare, atterrando a Malpensa, chi opterà di partecipare basandosi anche sulla foto che accompagna la descrizione dell'evento;-)
Traffic arriva a Milano nel 2010

Etichette:

8.12.09

I temi della prima giornata allo SES di Chicago

In passato i principali motori di ricerca davano appuntamento ai grandi eventi del settore, come il Search Engine Strategies o lo SMX, per annunciare e presentare le grandi novità legate al mondo della search.
Questa volta, invece, Google ha preferito giocare in casa, nella sua Mountain View, per dare risalto ad alcune novità quali Google Goggles, per cercare tra gli oggetti attraverso un'immagine scattata ad esempio col proprio cellulare invece che usando parole chiave (ma solo se si possiene un cellulare con sistema operativo Android, ancora poco diffuso), o la tanto attesa real time search, passando anche per la presenza su Twitter di Eric Schmidt.
Argomenti, soprattutto la real time search -sono curioso di vedere come gli affiliati di "PPC" si muoveranno in quest'ambito-, che hanno tenuto banco nel "dopo SES" nei diversi locali della città (che ieri ha visto la prima nevicata della stagione e dove ho notato molta più gente a fare shopping rispetto allo scorso anno, segno che probabilmente negli USA si vede la luce in fondo al tunnel della recessione).
La giornata è iniziata con l'interessante keynote di Jeff Jarvis, autore del libro "What would Google do?".
Nell'annosa diattriba che vede opposti in tutto il mondo gli editori di quotidiani e Google per il suo servizio di News, Jarvis ha preso posizione a favore di quest'ultimo affermando che "se gli editori non sono in grado di far fruttare il traffico proveniente da Google News, il problema è esclusivamente degli editori".
Di rilievo anche l'affermazione (nota a chi opera nel mondo SEO) "contenuti senza link non hanno valore (link economy)", dove si parla sia di link interni ai contenuti, che rimandano ad altre fonti per approfondimenti (con un concetto riassumibile in "scrivi ciò che sai e linka a chi ne sa di più"), sia della necessità che i contenuti ottengano link e traffico perchè siano valorizzati. Da qui anche il concetto sottolineato da Jarvis della "shareability" dei contenuti, con l'invito agli editori a far circolare i contenuti consentendone l'embedding come consente di fare, ad esempio, Youtube (ma qui, personalmente, lo vedo difficile: un conto è condividere un contenuto generato da utenti, un altro conto è condividere qualcosa che ti costa produrre e attraverso il quale devi generare dei profitti).
Sempre nel suo intervento, Jarvis ha sottolineato anche come le attività SEO rimarranno sempre fondamentali per gli editori; non soltanto perchè i contenuti, per avere valore nei motori, devono essere indicizzabili; ma anche perchè gli utenti sono ormai tanto smaliziati da aspettarsi che siano le notizie a raggiungere loro, e non viceversa: "if the news is that important, it will find me" è quanto si è sentito rispondere un giornalista del New York Times intervistando uno studente.
E che questo sia vero ne ho avuto una conferma direttamente questa mattina quando, prima di scrivere questo post, cercando su Google informazioni su di una persona che conosco, ho trovato un dettaglio di cronaca che ignoravo ma che mi è tornato utile.

Per il resto della giornata la mia attenzione è stata invece rivolta al tema della search analytics e dello attribution management, uno degli aspetti su cui sempre più aziende anche in Italia concentrano la propria attenzione.
Qualche spunto tra i tanti che mi sono segnato:
- Jim Sterne, da anni uno dei pezzi da 90 della web analytics, ha introdotto il tema del suo prossimo libro, "Social Media Metrix", indicando come le principali metriche da misurare nei social media siano Reach (dove si parla di me?), Frequency (quanto si parla di me?), Influence (quanto influenza, nel bene e nel male, ciò che si dice di me?), Sentiment (come se ne parla?) e Outcomes (cosa me ne deriva?).
Concetti interessanti, ma che si scontrano con difficoltà di misurazione: sulla scena esistono decine di strumenti, spesso anche gratuiti, i cui dati vanno però aggregati e resi "actionable". Operazione "time consuming", specie per quelle realtà che non hanno internamente una persona dedicata a questo tipo di analisi.
Altro tema, legato alla recente novità di Google relativo alla personalizzazione delle ricerche anche per quanti non sono "loggati" ad un proprio profilo, sarà la sempre maggiore difficoltà a poter risalire allo scenario che chi ha cliccato si è trovato di fronte, visto che la pagina di risultati varierà da persona a persona in funzione del suo modo di navigare e cercare nel Web.
"In situazioni particolari -ha detto Sterne- potrebbe rendersi necessario creare diverse persone e, sulla base del loro comportamento, vedere come potrebbe svilupparsi la pagina di risultati".
Personalmente già mi vedo a dover spiegare in futuro una cosa del genere a prospect che ritengono ancora oggi le attività di SEO come un "semplice inserire dei tag nelle pagine":-)
Comunque il bello di questo settore è proprio la sua continua evoluzione, e anche il 2010 si prospetta denso di novità.

Etichette: , ,

Blog Widget by LinkWithin