31.5.05

Pagerank addio?

La fissa di quanti si occupano di posizionamento nei motori di ricerca? Quella barra di colore piu' o meno verde (o piu' o meno bianca, a seconda dei punti di vista e dei siti) che chi ha installato la Google Toolbar conosce molto bene: e' la barra del PageRank, il "valore" che Google attribuisce ad un sito in base a complicati e misteriosi calcoli (se siete appassionati di matematica potete leggervi questo documento).
Per quanto da piu' di un anno gli ingegneri di Google vadano ripetendo che il Pagerank riportato nella barra non e' piu' quello utilizzato da Google, attorno al PR (come viene abbreviato dagli addetti ai lavori) gira un vero e proprio business da milioni di dollari: dalla caccia ai domini scaduti ad alto PR, all'affitto/vendita di link da siti/pagine con elevato PR a costi che possono essere anche di diverse migliaia di Dollari al mese, per arrivare alle richieste (a volte addirittura suppliche:-) di scambio link provenienti da webmaster che vorrebbero una fetta del tuo PR...
Tutto questo potrebbe ora finire. Da qualche giorno, infatti, la barra del PageRank sulla Google Toolbar e' desolatamente grigia su tutti i siti.
C'e' chi dice che si tratti di una situazione temporanea (ogni tanto e' effettivamente capitato), e c'e' chi dice che Google stia abbandonando il PageRank per il nuovo TrustRank, sistema di valutazione che dovrebbe dare finalmente una ripulita a tutto lo spam che affligge i database del piu' noto motore di ricerca.
C'e' da preoccuparsi? Al momento e' ancora troppo presto per dirlo; certo, chi vive di Adsense o di affiliazioni in molti casi ha ha gia' cominciato a veder diminuire le proprie entrate...

Aggiornamento del 31/05: la PRbar di Google e' tornata a colorarsi per il sollievo di molti e la delusione di altri, che si aspettavano chissa' quali innovazioni.
Ma, come dicono in Google e sottolineano molti "guru" del search marketing: "dimenticate il PageRank e focalizzatevi sui contenuti".

Next stop: London

In partenza per Londra, dove da domani a giovedi' si terra' la tappa britannica del Search Engine Strategies.
Ben nutrita la truppa al seguito (stavolta andiamo in 5), visto che gli incontri sono tanti e da solo non riesco piu' a gestirli.
Vediamo se ci saranno novita' degne di nota.

29.5.05

Ready to buy?

Si sa, la gente si aspetta che i motori di ricerca riescano a leggere nella loro mente e, partendo dalla parola chiave immessa nella barra di ricerca, offrire loro i risultati piu' pertinenti tanto all'argomento quanto all'uso che si vuole fare di quelle informazioni (scopo informativo o propedeutico ad una decisione o ad un acquisto?).
Una delle novita' che Yahoo sta testando (si chiama Mindset) e' proprio legata all'utilizzo che si vuole poi fare dei risultati di ricerca.
Quando si ha di fronte la pagina di risultati, attraverso un cursore posto nella parte alta della pagina si puo' dare indicazione a Yahoo se si sia in fase di ricerca di informazioni oppure in fase di shopping, e Yahoo modifichera' di conseguenza i risultati proposti.
Per intenderci, se cercate su Mindset il titolo di un libro ed orientate il cursore verso destra ("researching"), tra i risultati spiccheranno le recensioni del libro, informazioni sull'autore e quant'altro. Spostando il cursore verso sinistra ("shopping"), ecco che a prevalere saranno le pagine degli e-shop dove poterlo acquistare online quali amazon.com, ebay.com e via elencando. A margine della ricerca, ovviamente, i link sponsorizzati (questi, a differenza dei risultati "organici", non variano al variare della posizione del cursore).
Mindset, ad un primo utilizzo, sembra decisamente interessante, utile soprattutto per quanti non abbiano ancora dimestichezza con le funzioni di ricerca avanzata dei motori e per quanti non sappiano gia' dove andare per i propri acquisti online. Da provare.

Grande Savoldelli

Mi ricordo che, piu' o meno una decina di anni fa, quando ancora correvo nel mountain bike, in una serie di granfondo lombarde di fine stagione comincio' a mettersi in mostra un ex dilettante su strada, che aveva deciso per diverse ragioni di chiudere con le biciclette dalle ruote strette e vedere se sugli sterrati avrebbe avuto maggior fortuna (in quegli anni lo MTB era frequentemente ripiego per "stradisti" piu' o meno falliti).
Fu un'apparizione importante (conquisto' subito l'attenzione grazie a piazzamenti di spicco) ma fugace perche', nel corso dell'inverno successivo, un team manager riusci' a convincerlo a tornare in sella alla specialissima da strada, offrendogli una nuova chance.
Beh', questo manager vide proprio giusto, considerando che stiamo parlando del vincitore di due Giri d'Italia, un atleta che e' un vero spettacolo da guardare quando si butta a rotta di collo nelle discese. Complimenti, "falco" :-)

25.5.05

Perche' i retailer online statunitensi investono poco in Italia

Il grafico che riporto di seguito (elaborato da eMarketer in base ai dati di un survey che ha coinvolro gli iscritti ad IRNewslink, newsletter diffusa tra gli e-tailers) illustra abbastanza chiaramente una delle ragioni che tengono lontani molti retailers online statunitensi dall'investire in web marketing e online advertising in Italia.
Sarebbe interessante sapere quali siano i siti statunitensi su cui gli italiani acquistano piu' frequentemente.
Per quanto riguarda il sottoscritto, amazon.com per i libri (preferisco sempre acquistare nel sito USA, alla fine il catalogo e' piu' vasto ed i prezzi sono piu' convenienti rispetto alle versioni inglese o tedesca), oltre ad acquistare direttamente dai siti dei produttori software quali, ad esempio, gli antivirus oppure software che in Sems utilizziamo per il nostro lavoro.



Per quanto riguarda invece gli strumenti che gli e-tailers statunitensi ritengono piu' efficaci per promuoversi, il search engine marketing e' anche in questo caso in testa alla classifica.

23.5.05

Inizia la caccia al voto

ClickZ ha aperto oggi ufficialmente le nominations per i 2005 ClickZ Marketing Excellence Awards, un premio che, soprattutto negli States, e' molto ambito dagli addetti ai lavori; potrei quasi definirlo l'equivalente degli Oscar per chi lavora nel marketing e advertising online.
La cosa riguarda molto da vicino anche le agenzie di search engine marketing; le principali hanno gia' dato il via al lavoro di "lobby" necessario per acquisire un numero sufficiente di voti e mettersi cosi' in lizza per il premio di "Best Search Engine Marketing Vendor".
Chi succedera' quest'anno ad iProspect?

Aggiornamento:
quasi in contemporanea, scatta in Italia il premio WWW del Sole 24 Ore.
Da cosa me ne sono accorto? Dal fatto che non hanno neanche fatto in tempo a presentarlo, che gia' ho ricevuto le prime e-mail con la richiesta di voto:-)

20.5.05

Ask sbarca in Italia comprando Excite

La sua intenzione di approdare in Italia l'aveva indicata da tempo, ingaggiando ad esempio Antonio Gulli ed il suo staff pisano.
Ora l'ha confermata acquistando Excite Italia da Tiscali, per un importo di circa 6,1 mio di Euro.
La mossa e' importante, visto che Excite Italia controlla il marchio Excite nei principali paesi europei. Ask torna cosi' a riunire sotto un unico controllore Excite, visto che lo scorso anno, con l'acquisto di Interactive Search, aveva assunto il controllo anche di Excite.com.
Certamente non bastera' questa mossa ad Ask per aumentare il proprio "peso" nell'Europa continentale per quanto riguarda l'ambito "search" (Ask, se non ricordo male, e' attualmente presente solo in Spagna e Regno Unito), ma e' comunque indicativo dell'interesse ad espandersi ed a cercare di creare una "quarta forza" da contrapporre alle tecnologie di ricerca di Google, Yahoo ed MSN.

17.5.05

Agenzie SEM e turnover dei clienti

Gary Stein, analista di Jupiter Research, ha pubblicato recentemente su ClickZ un articolo incentrato sulle agenzie SEM e su come anche queste debbano prepararsi ad un fenomeno molto diffuso (ad esempio) tra le centrali media e le agenzie pubblicitarie: il turnover dei clienti.
Insoddisfazione per l'operato dell'agenzia, mancato raggiungimento dei risultati, prezzi troppo alti, scarso feelink tra le parti, concorrenti piu' innovativi, nuovo management con nuove idee e nuovi obiettivi nell'azienda cliente, cambio di centro media e nuova assegnazione dei budget... possono essere molteplici le ragioni che portano un cliente a "guardarsi attorno". Ora che il search engine marketing sta assumento sempre maggiore importanza nel media mix delle aziende, questo argomento diventera' di scottante attualita' anche per le agenzie SEM: come "fidelizzare" il cliente e tenerselo il piu' a lungo possibile?
So che, prima o poi, arrivera' anche il nostro turno, ma per il momento mi crogiolo del fatto che finora il 100% dei clienti diretti di SEMS del 2004 ci ha rinnovato la fiducia anche per il 2005.
C'e', ovviamente, rammarico per quei clienti mediati dai partner (nel nostro caso soprattutto centri media) emigrati verso altri lidi, ma fa parte del gioco che, affidandosi ad una nuova centrale media o ad una nuova web agency, si tenda a dare fiducia anche ai nuovi fornitori che loro propongono; soprattutto se, in precedenza, al cliente finale non era stato reso noto quale societa' avesse realmente svolto l'attivita' di visibilita' nei motori. Aspetto, quest'ultimo, da non sottovalutare.

Grand Prix della Pubblicita'

Piccola "incursione" ieri sera, per il sottoscritto, nel mondo della pubblicita' offline.
Invitato a far parte della giuria, sono infatti andato a seguire il Grand Prix della Pubblicita', occasione per vedere e conoscere un po' di facce nuove (ok, non proprio tutte nuove; e' stata l'occasione per incontrare dopo molto tempo una mia ex collega dei tempi di Datanord ed InferentiaDNM).
Non mi e' piaciuto lo spot tv vincitore finale del premio, quello di Sky con il bambino che va a dormire nel lettone dei genitori portandosi dietro il suo elefantino di compagnia. Ma qui forse sono condizionato dal fatto che non mi piace l'idea semplicistica, per i genitori, di "parcheggiare" tutto il giorno il bambino davanti alla televisione.
Fuori dal podio, abbastanza a sorpresa (almeno a giudicare anche dal clamore del pubblico), lo spot di Telecom Italia "comunicare e' vivere", firmato in regia da Spike Lee e con testimonial il Mahatma Gandhi.
Probabilmente, nella votazione, una parte della giuria ha fatto valere in negativo la manipolazione strumentale (ad uso e consumo, ovviamente, di Telecom Italia) delle parole di Gandhi sul concetto di unitarieta' del mondo. Messaggio che, criticano molti, e' difficile da comprendere nello spot, perche' spesso coperto dalla musica di fondo.
Spot televisivi da valutare a parte, e' da tantissimo che non passavo due ore a sbellicarmi dalle risate come ieri sera. Merito di un Piero Chiambretti, conduttore dell'evento (assistito da Lubamba; chi segue Markette su La7 sa di chi parlo), in grande serata, capace di "massacrare" e dissacrare con ironia il ruolo della pubblicita'... pur essendo al gala' della pubblicita':-)
Tra i premiati a margine, anche Claudio Cecchetto (cambiera' mai pettinatura?) per i 30 anni della radio commerciale.

8.5.05

Quanti hanno i cookies disabilitati?

Recentemente sono comparse alcune statistiche riguardanti il numero di utenti che disabiliterebbero di default i cookies sul proprio computer o li cancellerebbero con una certa frequenza.
Un dato, questo, fondamentale per quanti si occupano di advertising online e vogliono conoscere nel dettaglio gli andamenti delle campagne, soprattutto per quanto riguarda i tempi di latenza tra la prima visita e l'azione.
Non so se il dato relativo a quanti cancellino i cookies con elevata frequenza possa essere veritiero o meno (io li cancello quotidianamente, ma e' una deformazione professionale, visto che vengo da un centro media online; mio padre non sa invece neanche cosa siano, nonostante lui ormai utilizzi internet per cercare, per il proprio conto corrente online, per la posta elettronica...), non ho dati a disposizione.
Incuriosito pero' su quanti potessero navigare con i cookies disabilitati, sono andato a verificare i dati riportati da ROImeter, la piattaforma di monitoraggio delle campagne dei nostri clienti che utilizziamo in SEMS.
Ho preso quindi un campione di diverse campagne (circa 1.300.000 visite dall'inizio dell'anno), ottenendo un dato interessante: il 7,85% degli utenti italiani tracciati NON consente l'utilizzo di cookies.
Un numero elevato, che spiega come mai molti player si stiano attrezzando per bypassare questo problema, che presenta molte implicazioni.

6.5.05

Gli italiani ed i motori di ricerca (edizione 2005)

Questa sera Nextplora mi ha consegnato i risultati dell'edizione 2005 del nostro survey su come gli italiani utilizzano i motori di ricerca.
Le sensazioni che avevo sono state confermate anche dagli intervistati del panel online di Nextplora (quasi 3.800 le interviste convalidate, rappresentative dell'utenza online italiana): i motori di ricerca continuano a crescere di importanza nei comportamenti degli italiani che hanno accesso ad un computer connesso alla Rete.
Ben il 22% degli italiani online consulta sempre i motori di ricerca per trovare informazioni quando si appresta ad acquistare un prodotto o un servizio; un dato in crescita, considerando che 12 mesi or sono questa percentuale era del 18,7%.
In crescita e' anche complessivamente il numero di italiani che consultano una o piu' volte al giorno un motore di ricerca: ben il 74%, contro il 71,5% del 2004.
E dati ancora piu' interessanti vengono dai dati che abbinano i motori di ricerca ai comportamenti di acquisto.
Nelle prossime settimane, giusto il tempo di aggiungere altri commenti, e saranno diffusi pubblicamente i primi dati. Chi poi volesse gratuitamente l'executive summary, puo' compilare il form sul sito di Sems.

3.5.05

Urchin abbassa il costo della sua soluzione On Demand

Google acquista Urchin ed ecco che la mossa porta subito un notevole vantaggio per i possibili clienti: da 495 Us$ al mese, la celebre piattaforma online di analisi del traffico di un sito web (da molti ritenuta uno dei riferimenti del settore) avra' ora un costo ancora piu' abbordabile di 199 Us$ al mese (circa 158 Euro, per chi paga con carta di credito, secondo oanda.com).
Un prezzo decisamente appetibile per quanti sono alla ricerca di una valida piattaforma per tracciare l'efficacia delle attivita' di online marketing & advertising, e del keyword advertising in particolare (grazie alle API di Google, la piattaforma importera' direttamente i dati delle campagne dal pannello Adwords).
Chi fosse interessato, puo' provare Urchin on demand gratis per 15 giorni compilando l'apposito form sul sito.
Si avvera cosi' la prima delle profezie di diversi addetti ai lavori in merito a questa acquisizione, ovvero che Google avrebbe reso decisamente piu' popolare il prezzo di Urchin (se non addirittura rilasciarne una versione "free"), cosi' da poter avere anche quel pezzo di dati che ancora gli manca nella valutazione di un sito: i dati sui comportamenti dell'utente all'interno di questo. Per intenderci: se prima Google aveva pochi dati a disposizione per capire se l'utente, partendo da una determinata ricerca, trovasse poi effettivamente cio' a cui era interessato, avendo a disposizione anche i dati dei siti potrebbe sviluppare ulteriormente i propri algoritmi.
Per il momento e' una supposizione, ma non e' detto che una piu' capillare diffusione di Urchin non possa portare a questo.

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