27.1.06

Giustificazione scritta per assenza dal lavoro

Questa mattina non ho lavorato. Ho infatti avuto la possibilità di togliermi una grande soddisfazione: fare il tedoforo quando la fiamma olimpica ha attraversato Brunico, la mia città.
Un'esperienza unica.
eccomi subito dopo aver dato il cambio al tedoforo successivo

Il momento dell'accensione della torcia con il fuoco olimpico

22.1.06

Mobile search marketing

Sono ancora pochi gli italiani che cercano nel Web con i motori attraverso telefoni cellulari o PDA, ma ci sono. E sono un numero destinato ad aumentare nei prossimi anni, soprattutto se i vari Telecom, Vodafone & Co. offriranno tariffe più vantaggiose per potersi connettere al web di quelle attuali (mi è capitato di spendere 30 euro, una volta in treno, per controllare la posta attraverso una carta prepagata, avendo dimenticato quella flat gprs che utilizzo di solito).
Per seguire questa evoluzione ed affiancare i clienti che ci hanno già fatto richieste in tal senso, in Sems abbiamo deciso di lanciare una unit focalizzata sul mobile search marketing.
Le opportunità sono enormi, ed appena avrò un attimo ne approfitterò per entrare più nel merito anche in questo blog.

Il budget non si crea... da dove lo si ricava quindi?

Il chimico francese Lavoisier soleva dire che, in natura, nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.
Nel marketing, molti hanno adattato questa legge in "il budget non si crea, ma va sottratto ad altre voci" (quanto al distruggerlo, ci sono esempi che dimostrano come sia cosa tutt'altro che impossibile;-).
Nella recente ricerca di SEMPO sullo stato del search engine marketing nel 2005, una domanda ha soddisfatto in parte (visto che i dati si riferiscono agli States) la domanda di molti curiosi: se il budget non si crea dal nulla, a quale altra voce viene generalmente sottratto per destinarlo al SEM?
L'11% dei rispondenti lo ha sottratto al proprio programma di affiliazione (consci probabilmente del fatto che una buona fetta delle revenues degli affiliati vengono generate, appunto, attraverso il search marketing), mentre un altro 11% lo ha sottratto al budget destinato allo sviluppo del sito.
Interessante la risposta del 7% degli intervistati, che l'incremento di budget lo ha ricavato sottraendolo al budget destinato alla TV.
Chissà in quanti potrebbero rispondere oggi la stessa cosa in Italia.

Il budget non si crea, ma si rubacchia ad altre voci

20.1.06

Il search engine marketing su MyMarketing.Net

In questi giorni in Sems abbiamo iniziato una collaborazione con MyMarketing.Net, il portale del marketing.
Visto che in questo interessante portale mancava un'area dedicata al search engine marketing, ho pensato bene di condividere con questo il ricco patrimonio di articoli che scriviamo internamente (soprattutto, ora, per la nostra newsletter).
Ogni mese, quindi, aggiungeremo nuovi contributi che spazieranno dai consigli pratici alle novità del settore.

Qui trovi la homepage dell'area search engine marketing.

Key Performance Indicators

Le search engine marketing agencies sembrano molto più sofisticate ed attente al ROI nella gestione delle campagne rispetto agli advertiser.
Questo, almeno, quanto si evince dalla recente ricerca di SEMPO sullo stato del search engine marketing nel 2005.
Guardando infatti i key performance indicator utilizzati nella valutazione delle performance di una campagna (vedere immagine sotto), gli advertiser preferiscono criteri di valutazione molto più "superficiali" e meno indicativi rispetto alle agenzie: solo il 39% dei rispondenti, tra gli advertiser, misura il CPA (contro il 62% delle agenzie), e solo il 47% degli advertiser prende decisioni in base al ROI (contro il 70% delle agenzie).
Dati interessanti ma da prendere ovviamente con le pinze, visto che la ricerca si è basata sulla compilazione di un questionario online, non sulla reale verifica dei KPI utilizzati in campagne campione.
SEMPO - state of search engine marketing industry 2005

19.1.06

Google e gli advertiser

Ne parlavo proprio ieri pomeriggio con Cesarino Morellato dell'aggressività commerciale dei sales di Google.
E, guarda caso, ieri BusinessWeek ha pubblicato un interessante articolo che racconta del tipico appuntamento dei sales di G con un advertiser.

Azioni Goog? Vendile

Dagli 85Us$ dell'agosto 2004 agli oltre 475 Us$ ad azione di questo mese: fin dove voleranno le azioni di Google al Nasdaq?
Agli inizi di gennaio Safa Rashtchy, analista di Piper Jaffray, ha alzato il price target dell'azione GOOG a 600 Dollari contro il precedente target price di 445 Us$, prevedendo un futuro roseo (almeno nel futuro prossimo) per l'azienda di Mountain View.; molti altri analisti gli sono andati a ruota, alzando anch'essi le previsioni ed il target price.
In un coro di lodi all'unisono, non poteva non stupire una voce in controtendenza: quella di Scott Kessler, analista di Standard & Poors, che due giorni fa ha visto al ribasso il giudizio di GOOG (il simbolo di Google al Nasdaq) da "hold" a "sell" (ovvero: vendile, perchè hanno raggiunto il loro top, più di questo non possono andare).
Con tutti gli occhi del mondo addosso (guarda caso, questa decisione è stata presa proprio mentre a Mountain View sono in corso i Googledays), Kessler ha voluto spiegare le ragioni del nuovo rating, pubblicate in questo interessante articolo di BusinessWeek.
Quali queste ragioni?
In primis, quella che Google ha già abbondantemente superato quello che era il precedente target price (428 Us$).
In secondo luogo, una serie di ragioni legate ai rischi di Google (visto che non sono tutte rose e fiori neanche in casa G), che Kessler riassume con lo "ABC of Google risk":
A come "Absence", assenza di diversificazione delle revenues (Google dipende per il 99% dalle sue soluzioni di advertising).
B come "Building competition", la crescente concorrenza: Yahoo vuole crescere ed ha i soldi per farlo, mentre in estate dovrebbe essere finalmente lanciato ufficialmente MSN AdCenter.
C come "Click fraud", la vera grande incognita del futuro del keyword advertising, un problema molto più presente (soprattutto negli Usa) di quanto gli inserzionisti credano e di quanto gli stessi motori ammettano.
Nel momento in cui scrivo, Google è effettivamente in una fase di ribasso (qui i dati aggiornati), ma già negli scorsi mesi Google ha accusato ogni tanto dei periodi di stanca (prese di posizione soprattutto) per poi ridecollare.
Vedremo il prossimo quarter cosa succederà.

18.1.06

Del delicato rapporto tra crescita degli utili ed attese degli analisti

Dura la vita per le società internet quotate in borsa, anche perchè sul titolo sono più influenti i giudizi degli analisti che le reali performance dell'azienda.
Capita così che Yahoo, che pure nel Q4 incrementa sensibilmente il fatturato ed incrementa l'utile netto dell'83%, perda in borsa perchè non ha soddisfatto pienamente le attese degli analisti finanziari. Per vedere il titolo volare, insomma, occorre almeno raggiungere (o, ancora meglio, superare abbondantemente) le previsioni fatte dalle case d'affari e dai principali analisti.
In caso contrario, il titolo perde anche se tu in realtà scoppi di salute.
Bene hanno fatto Brin e Page, quando Google si è quotata al nasdaq, ad avvertire i possibili investitori che loro se ne sarebbero fregati delle previsioni degli analisti, loro avrebbero perseguito un progetto orientato al lungo periodo, non ai profitti immediati. Considerando quanto vale oggi il titolo GOOG, chissà quanto avrebbero capitalizzato se avessero puntato ancora di più ai profitti (non che oggi non ne macinino a tutto andare...).
Per chi vuole saperne di più sull'ultimo trimestre di Yahoo segnalo questo articolo sul Los Angeles Times .

17.1.06

Perchè le doorway pages non moriranno mai...

[Tratto da una storia vera, semplificata]

Gli interpreti:
A= cliente finale di servizi SEO "etici"
B= account della web agency che progetta e realizza il sito per A
C= SEO agency coinvolta per rendere il nuovo sito search engine friendly

In fase di progettazione:
A= caro B, visto che il sito che mi proponi è basato su una piattaforma open source e quindi customizzabile, vorrei approfittarne per fare in modo che i contenuti del sito siano valorizzati nei motori e mi portino traffico qualificato.

B= non ti preoccupare, A, coinvolgeremo un'agenzia specializzata e ti faremo un sito che i motori ameranno.

In fase di realizzazione:
B= caro C, dopo averti parlato a lungo del nuovo sito solo a livello teorico, senza mostrarti alcuna preview, ed averti dato modo di fornirmi consigli solo ipotetici non sapendo esattamente cosa ti saresti trovato di fronte, eccoti finalmente la preview. Manca poco alla pubblicazione, cosa dobbiamo fare?

C= caro B, se vogliamo fare un lavoro coi fiocchi, in base alla nostra esperienza in merito occorrerebbe fare questo, questo questo e questo. Non sono interventi complicati, non richiedono tanto tempo e, trattandosi di una piattaforma customizzabile, dovrebbero essere implementabili senza stravolgere tutto.

B= che cavolo stai dicendo, Willis... ehhhmm C? Fare quello che tu mi dici significa buttare alle ortiche il lavoro fatto finora ed abbandonare la piattaforma da noi adottata!

C= caro B, non fasciarti la testa prima di essertela rotta, lo scenario non è affatto tragico come lo disegni. D'altronde, il principale vantaggio della tua piattaforma non è proprio quello di essere customizzabile?

B= quello che si può fare lo decido io, quando ti abbiamo chiesto informazioni senza farti vedere la preview del sito non ci avevi detto che questi interventi erano necessari, ed ora solo perchè hai visto la preview del sito e sai com'è fatto vuoi imporci degli interventi? Così non si lavora, non sei professionale!

C= caro B, i motori di ricerca non sono una scienza esatta e ci avete fatto vedere la preview solo ieri. Ma non vi avevamo dato delle indicazioni, all'inizio?

B= non siete professionali, non è così che si lavora, voi dovete portare risultati senza costringerci a mettere le mani al sito, non lavoreremo più con voi.

C= amen, caro B; vediamo di non deludere A e poi ognuno per la sua strada. Evviva le doorways su terzi livelli con redirezioni e keyword stuffing, ma senza web agency così di mezzo!

Morale della favola: come recita anche una ricerca di iProspect e Jupiter Research,
64% of Clients Fail To Implement Their SEO Firm’s Recommendations.
Ne consiglio caldamente la lettura a tutte le società interessate ad ottimizzare il proprio sito: non è una passeggiata;-)

PS: ovviamente la SEO agency non era immune da colpe, ma chissà perchè si pretende sempre da queste che risolvano i problemi con la bacchetta magica senza lasciare morti o feriti sul campo di battaglia...
PS2: fortunatamente i casi come quello di cui sopra sono una esigua minoranza, ma purtroppo esistono...

... e quale potrebbe invece essere una ragione della loro scomparsa.

[Tratto da una storia vera]
Gli interpreti:
A= il rappresentante di noto motore di ricerca
B= il responsabile marcom di azienda
C= la società SEO

La trama:
A incontra B
A: caro marcom di azienda mia cliente per l'advertising, sappi che se scopriamo che hai ancora doorway pages online, ti banniamo il sito corporate dal nostro indice vita natural durante. Don't be evil!

B: obbedisco! Mi pento e mi dolgo di quanto fatto fare all'agenzia SEO, ti ho privato di soldi che giustamente sarebbero stati tuoi in click su sponsored links.

Finito l'incontro, B telefona a C
B: si può sapere cosa c**** avete combinato? Togliete subito tutte le pagine che mi avete messo online, non posso rischiare che il dominio del sito corporate sia bandito dal Motore.

C: obbedisco! Farò subito togliere quanto messo online. Mi pento e mi dolgo di averti fatto ottenere traffico qualificato dai motori a costi sensibilmente inferiori rispetto agli sponsored links.
Comunque, se ti interessa, ci sarebbe una nuova possibilità...
(e la storia continua...)

16.1.06

Overture abbassa il cpc minimo

Se ne parlava già da qualche mese (ma, visto che sono stato giornalista ed ho ancora un blog, la prima raccomandazione che fanno è "però, per favore, non scrivere nulla finchè non è ufficiale":-), ora è stato reso ufficiale: Overture ha abbassato il cost per click minimo di molte parole chiave a 0,05 eurocent.
Attenzione, però: il nuovo cpc minimo non si applica su tutte le parole, ma si applica la legge della domanda e dell'offerta (parole chiave più rilevanti e trafficate potrebbero avere cpc minimi più alti di 0,05 €).
Sicuramente questo potrà dare maggiore appeal all'offerta commerciale di Overture che, a breve, dovrebbe anche in Italia prendere il nome di Yahoo Search Marketing.

Centri media e search advertising

Su DailyNet di oggi due inserzioni di lavoro su due sono di centrali media online alla ricerca di persone con esperienza specifica in search engine advertising.
Ormai ai motori di ricerca, nelle pianificazioni online, non si sfugge. La parte più difficile del lavoro è quella di integrare il search advertising nel media mix, cosa che non s'inventa dall'oggi al domani senza conoscere al meglio lo strumento motori: troppo spesso, nelle agenzie non specializzate, l'attività nei motori viene ricondotta da un semplicistico "acquistare keywords e mettere due righe di descrizione".
Ragione per la quale molte aziende preferiscono rivolgersi a search marketing agencies per sfruttarne al meglio le peculiarità.

14.1.06

Benatti vs WPP: cambierà qualcosa anche nel SEM?

Quella della rottura tra Marco Benatti ed il gruppo WPP è stata indubbiamente la notizia più rilevante di questo inizio 2006 per il mondo della comunicazione e della pubblicità in Italia.
Da una parte una delle holding più potenti nel mondo dei media (il gruppo WPP, quotato alla Borsa di Londra, fornisce la più completa gamma di servizi nell’area del marketing e della comunicazione al mondo. Chi volesse vedere quante società nel mondo fanno capo a WPP può visitare wppdirectory.com), dall'altra Marco Benatti, ormai ex country manager di WPP per Italia, l'uomo che (riprendo una definizione di ADVExpress) "veniva vissuto come il più potente, e spesso temuto, uomo della comunicazione in Italia", così potente da portare il gruppo WPP a controllare di fatto un terzo dello spending pubblicitario del nostro Paese.
Riprendo questa notizia anche nel mio blog perchè la rottura tra Benatti e WPP potrebbe (il condizionale è d'obbligo) comportare ripercussioni anche per quello che riguarda lo scenario italiano del search engine marketing.
Ora che Benatti e WPP hanno "divorziato", infatti, c'è da capire quale potrebbe essere il futuro di Fullsix (dove Benatti è direttamente azionista di maggioranza e WPP di minoranza) e dell'ultima nata DMC (lanciata da Fullsix ed inserita in Group M, il gruppo che riunisce l’offerta media di WPP), di fatto la società di riferimento di WPP per tutto quello che riguarda il web marketing ed advertising, nonchè il search engine marketing (se a molti il nome DMC può dire poco nell'ambito motori, in realtà cura il search marketing per colossi del settore assicurativo, finanziario, travel, alimentare..., ponendosi di fatto come uno dei principali player della fascia alta del mercato proprio grazie alla partnership con WPP).
Se Fullsix si è subito affrettata a precisare che, nonostante la rottura tra Benatti e WPP, sia Fullsix che DMC continueranno a lavorare con le società del gruppo WPP ("non cambierà nulla" è la frase ripetuta più di frequente, secondo alcuni insider in F6), gli addetti ai lavori non escludono alcuna possibilità.
Cosa accadrebbe quindi, limitatamente al search engine marketing, se WPP "scaricasse" anche F6/DMC?
WPP è stata tra le prime holding ad acquisire, negli scorsi anni, società specializzate in search engine marketing sia negli States (dove, se non ricordo male, sono state poi accorpate in Outrider Search, braccio SEM di Mediaedge:CIA) che in UK (AdvancePositions.com).
Tuttavia nessuna di queste realtà è operativa in Italia, nonostante proprio un anno fa WPP lanciava mSearch, nei piani la SEM agency globale del gruppo (in realtà si è trattato semplicemente del rebranding di AdvancePositions.com, mossa voluta -secondo voci maligne- per rispondere all'acquisto di iProspect da parte di Aegis, holding concorrente di WPP).
In caso di rottura con Fullsix, per WPP non sarebbe facile creare dall'oggi dal domani una struttura in Italia in grado di servire le esigenze di search engine marketing di tutti i top brand che ha nel proprio portfolio. Dovrebbe quindi, per non lasciare spazio a società più piccole ma specializzate, stringere una o più partnership oppure muoversi attraverso un'acquisizione.
Nessuna delle due vie è agevole e veloce: potrebbe quindi essere che, alla fin fine, optino per mantenere l'accordo con F6/DMC almeno per un altro paio d'anni.
Poi, si vedrà.

11.1.06

Due chiavi di lettura

Il search engine marketing si è sempre rivelato ottimo complemento per l'email marketing, soprattutto per la raccolta di nominativi ed indirizzi (specie ora che le disposizioni sulla privacy limitano di molto le attività: crei una campagna per raggiungere il tuo target, quindi ne raccogli gli indirizzi email -offrendo eventualment anche qualche benefit al visitatore-).
Non mi stupisce quindi il risultato di una ricerca di Quris ed Harris Interactive, che ha visto negli USA nel 2005 un sensibile incremento nell'utilizzo del search engine marketing per la raccolta di nominativi ed indirizzi (43% nel 2005 rispetto al 29% del 2004).
Quello che mi piacerebbe capire è se, alla voce "search engine marketing", vengano inclusi anche quei software che, proprio partendo da precise ricerche nei motori (tu indichi le parole chiave di interesse per la lista che vuoi creare), scandagliano i siti proposti come risultati al fine di estrapolarne tutti gli indirizzi email che trovano.
Un utilizzo, questo, tutt'altro che gradito dalla quasi totalità degli utenti che ne sono vittime, che si trovano di fatto la propria casella di posta invasa di spam.

E siamo a quota 800.000

Neanche una settimana fa mi ero stupito di un'offerta di indicizzazione su 500.000 motori di ricerca. Possibile che ne esistano così tanti in giro per il mondo?
Ora Daniela mi segnala un servizio di submission su 800.000 motori di ricerca.
Mi sembra di essere tornato indietro di oltre mezzo lustro, quando nel settore dei microprocessori per PC c'era la lotta tra Intel ed AMD a chi superava per primo la soglia di 1 GHz. Nel 2006 supereremo la barriera del milione di motori?:-)

Ps: neanche questo servizio pubblica però l'elenco completo dei motori sul sito (o, ameno, io non l'ho trovato).
Attualmente uno degli elenchi più completi sui motori di tutto il mondo è Search Engine Colossus, che tuttavia si ferma però (riprendo dalla pagina "about" del sito) a soli "2100 listings from 198 countries and 60 territories around the world".

10.1.06

Miva si guarda intorno

Così come sta facendo attualmente Fastweb in Italia, anche Miva (il network statunitense nel quale sono confluiti i network pay per click Espotting e Findwhat) ha dato incarico a Deutsche Bank di sondare il mercato alla ricerca di opportunità, ivi inclusa la vendita del network.
A riportarlo è Kevin Newcomb in questo articolo su ClickZ.
Gli scenari più banali (ma altresì probabili) vedrebbero Miva come ideale oggetto di acquisizione da parte di Yahoo (Espotting è stato per un paio di anni il fornitore di link sponsorizzati di Yahoo Europe, prima che Yahoo acquistasse Overture; proprio questa mossa indebolì parecchio il player inglese) oppure di Microsoft che, dopo aver perso il treno AOL, ha necessità di rendere più "corposo" il proprio nascente network (volumi di traffico troppo bassi, secondo le aziende che stanno testando il nascente AdCenter negli Usa).
Vedremo cosa succederà nei prossimi mesi e quali implicazioni avrà questa situazione anche sullo scenario italiano, che vede Miva/Espotting cercare di ritagliarsi il proprio spazio tra Google ed Overture.

Google si da' anche ai sistemi di navigazione satellitare?

Qualche anno fa, Google e BMW iniziarono a lavorare ad un progetto che consentisse ai possessori di una vettura della casa bavarese di poter effettuare comodamente ricerche su Google dalla propria automobile.
Ora Google, stando a quanto riportato da Forbes.com e ripreso da Mediapost, avrebbe avviato una collaborazione tecnologica con Volkswagen tesa non tanto a sviluppare strumenti di ricerca dalla vettura,quanto a sviluppare un vero e proprio sistema di navigazione satellitare basato su Google Earth.
Quando si dice diversificare...

Riporto qui quanto scritto da Mediapost
VOLKSWAGEN AG AND GOOGLE HAVE entered into a deal to develop a prototype navigation system for cars, according to a Forbes.com report Monday. The prototype will reportedly integrate the search giant's satellite mapping product, Google Earth, into VW's cars. --Shankar Gupta

8.1.06

Largo ai piccoli?

Nelle edizioni del 2004 e 2005 della survey condotta da Sems e Nextplora su come gli italiani utilizzano i motori di ricerca è emerso come gli italiani siano innamorati di Google, ma anche che una buona parte di questi non utilizzi solo ed esclusivamente il motore di ricerca di Mountain View; la fedeltà esclusiva ad un solo motore, insomma, non sarebbe di questo mondo.
Una ricerca di Forrester pubblicata lo scorso dicembre, Search Loyalty Is Hard To Find, conferma questa tendenza, con un'importante aggiunta: il mercato delle ricerche (negli USA) non è più solo un "gioco a 5" (Google, Yahoo, MSN, AOL, Ask), ma si stanno facendo avanti molti piccoli motori, spesso verticali o di nicchia. La market share dei 4 principali motori (Google, Yahoo, MSN, AOL) è infatti scesa negli USA dall'88% del 2004 al 83% del 2005.
Quale la ricetta, secondo Forrester, per fidelizzare gli utenti ad un motore? "To grow search engine loyalty, companies need to innovate with new products, Web mail, or portal services".
Guarda caso, quello che sta cercando di fare Google. Però, ripensandoci un po', è quello che cercava di fare anche Altavista i primi anni del 2000, commettendo però il grave errore di dimenticarsi di essere in primis un motore di ricerca e lasciando via libera a G.
Ma quanti e quali sono questi motori più piccoli che vanno facendosi largo, e quale è attualmente la loro market share?
HitWise, società statunitense che analizza quanti/qualitativamente il traffico web delle principali nazioni anglofone attraverso i dati forniti da importanti ISP, in un recente documento intitolato "Search Engines & Directories Research Note", include ben 1.710 siti nella propria categoria "search engines & directories", dai motori di ricerca veri e propri (splittati a seconda delle funzioni di ricerca: ecco quindi che Google non è considerato come motore "unico" ma viene differenziato in Google search, Google Image Search, Google Book Search; Yahoo in Yahoo search, Yahoo Image Search, Yahoo Directory e via elencando) ai metamotori, dai motori di comparazione a quelli verticali alle "internet yellow pages".
La fetta di mercato che Google, Yahoo, Msn ed Ask lasciano però agli altri motori, secondo HitWise, è più esigua di quanto indicato da Forrester: sarebbe infatti appena del 2,8%. E' vero quindi che buona parte degli utenti non utilizza un solo motore di ricerca, ma la loro scelta è quasi sempre ristretta ai "top 4" anche per le alternative.

7.1.06

Google dovrebbe comprare Monster.com?

Non ha fatto in tempo a finire d lanciare il proprio video marketplace ed il comodo Google Pack, che già gli analisti guardano a quali potrebbero essere le prossime mosse di Google.
Escluso, sembrerebbe, il lancio di un Googlecomputer, CNNmoney specula che Google dovrebbe comprare monster.com, uno dei più noti marketplace internazionali dedicati alla ricerca/offerta di lavoro.
Oltre al fatto che acquisterebbe una società in ottima salute ed in continua crescita, con l'acquisizione di Monster il motore di Mountain View potrebbe ampliare la propria offerta di search applicata al mondo del lavoro, in particolare attraverso Google Base (già utilizzato, ad esempio, da CareerBuilder.com per inserirvi annunci).
Yahoo, da questo punto di vista, si è già mosso da diversi anni attraverso il suo servizio HotJobs.
Google si muoverà realmente verso Monster? Di certo l'operazione non sarebbe di quelle dall'importo trascurabile (Google recentemente ha portato a termine numerose acquisizioni di start-up proprio per arrivare alle loro tecnologie ed ai loro sviluppatori senza la necessità di dver investire cifre ingenti), visto che Monster è valutato attualmente 5 miliardi di Us$.
Occorrerà poi vedere se Monster, dall'alto della sua posizione di leader di questo mercato, avrà interesse a vendere.

5.1.06

Il tuo sito su 500.000 motori di ricerca

Ero fermo all'offerta "il tuo sito su 300.000 motori", arrivatami via email non sollecitata (leggi: spam; d'altronde arrivano a Google, vuoi che non arrivino a Sems?), il tutto per poche decine di Dollari.
Oggi un nuovo record, almeno per il nostro benchmark, arrivatomi sempre attraverso email non richiesta: il tuo sito indicizzato su 500.000 motori di ricerca, a 199,90 €.
Qualcuno ha ricevuto offerte con un numero più elevato di motori? Quando arriveremo alla cifra di 1.000.000 di motori?;-)

Gary Stein lascia Jupiter Research

Jupiter Research perde uno dei suoi più noti analisti per quello che riguarda il web marketing e, in particolare, il search engine marketing.
Gary Stein, infatti, è ora il nuovo director of client services in BuzzMetrics.
Lascio ancora per un po' il link al suo blog in Jupiter, visto che molti suoi interventi risultano sempre interessanti da leggere, e ne approfitto per segnalare il suo nuovo blog personale.

Blog Widget by LinkWithin