9.2.05

Google rilascia le prime certificazioni Adwords Qualified Professional

 Quello riportato a sinistra e' il logo che premia ed identifica quanti hanno superato il processo di certificazione di Google per essere un "Adwords Advertiser Professional", uno specialista cioe' nella pianificazione, gestione ed ottimizzazione di campagne Adwords.
Un processo di certificazione che dura 90 giorni e che prevede il superamento di un esame online di ben 104 domande (il tutto in lingua inglese, of course).
In questi giorni sono state rilasciate le prime certificazioni, essendo stato lanciato il programma "Adwords Advertiser Professional" ai primi del novembre scorso; ne avevo anche scritto su i-dome.
Ebbene, il logo posso vantarmi di poterlo utilizzare anche io, avendo superato brillantemente (+ o -... nell'articolo di cui sopra spiegai com'e' andata) il processo certificativo :-)
Scherzi a parte, nonostante il mio ruolo in Sems sia ora decisamente piu' manageriale che operativo, mi piace continuare a mantenere un minimo di operativita' in tutti gli aspetti del search engine marketing, dallo sviluppo delle strategie all'ottimizzazione di un sito, dalla pianificazione e gestione di campagne di keyword advertising alla misurazione dei risultati e del ROI.
Ecco perche', appena ne ho l'occasione, non mi tiro indietro di fronte a questo genere di esami.
Anche se, va detto, non tutte le domande dell'esame di cui sopra mi hanno convinto (molte risposte esatte, secondo il form d'esame, mi sembrano piu' orientate a far guadagnare Google che non al ROI del cliente finale).
Nel complesso, e' comunque un buon punto di partenza per quanti vogliono fare della gestione di campagne di keyword advertising il proprio lavoro.
E poi, tra lo scegliere uno specialista certificato ed uno no... beh, meglio quello con il bollino blu;-)

8.2.05

Volete comprare About.com?

About.com, celebre guida online dai mille canali tematici affidati a specialisti(qualcosa di simile aveva cercato di fare anche Supereva, ma con scarso successo), e' in vendita.
In lizza per aggiudicarsi da Primedia questo portalone ricchissimo di contenuti ci sono tre motori di ricerca (Google, Yahoo ed Ask), un portalone (AOL) ed un editore (The New York Times Company).
Ovvio l'interesse di Yahoo e Google: acquisire il portale per inserirvi i propri link sponsorizzati (attualmente About pubblica Adwords), oltre che per imporre la propria tecnologia di ricerca ed aumentare, di conseguenza, la propria quota di mercato sul mercato anglofono (questo vale anche per Ask).

Il prezzo? Tra i 350 ed i 500 milioni di Dollari, secondo il New York Times. Una bella cifra, ma se pensate che Primedia aveva pagato nel 2000 la bellezza di 690 milioni di $... (in azioni, ok).
Erano decisamente altri tempi.
A giorni il nome del vincitore.

E vai con il secondo libro:-)

Mia moglie mi ha gia' minacciato di tremende ripercussioni qualora lo avessi fatto, visto che sono gia' cosi' pieno di lavoro con la mia azienda che non ho tempo per altro... cosi' approfitto del fatto che mia moglie e' attualmente in vacanza nel suo amato Messico (di dov'e' originaria) per annunciare che ho ceduto alle lusinghe arrivatemi da piu' parti ed ho deciso di scrivere un libro sul search engine marketing.
E' un libro particolare visto che, a differenza di quanto si trova in giro worldwide, in questo libro si parlera' solo marginalmente dei "trucchetti" per posizionare una pagina in testa ai risultati dei motori (il settore si evolve troppo velocemente per affidarlo alla staticita' di un libro) e molto di strategia, ovvero: perche' il search engine marketing? Come impostare una strategia efficace in funzione dei propri obiettivi? Come misurarne i risultati al di fuori della semplice visibilita'?
Un testo, quindi, in cui riporto quella "filosofia del SEM" che che porto avanti ormai da un quinquennio e che ho avuto modo di raffinare nella mia agenzia.
L'uscita del libro? Probabilmente a Giugno (casa editrice permettendo).

E' giusto far conoscere il proprio ROI a Google ed Overture?

E' una domanda che molti specialisti di search engine marketing si sono posti in quest'ultimo anno e che attualmente ancora ci si pone: e' conveniente utilizzare i tool di ROI tracking offerti gratuitamente da Google e da Overture?
E' convieniente far sapere, a chi ti vende la pubblicita', quanto tu guadagni con questa?
Ci sono una serie di post interessanti in giro per il web su questo tema, da quello di Searchviews a quello di Traffick.
Il succo del discorso e' questo: conoscendo quali sono i settori e le parole chiave che convertono meglio, i motori potrebbero fare in modo di innescare delle "bid wars" cosi' da incrementare i propri profitti, portando gli inserzionisti a spendere di piu'.
Possibilita' remota? Tutt'altro. A cominciare dal fatto che gli strumenti di ROI tracking dei due network offrono un livello di profondita' dei dati cosi' basso che non sono, poi, di cosi' grande aiuto per chi vuole realmente gestire la propria campagna nella maniera piu' remunerativa.
Cosa ne penso io? Ormai ci sono in giro per la rete degli strumenti sia basati sull'analisi dei file di log (es. Clicktracks) che ASP, dai costi ridotti, che sarebbe decisamente meglio optare per quelli; a patto, ovviamente, di saperne poi interpretare correttamente i dati (per intenderci: se una parola chiave non converte nell'immediato, non e' detto che vada per forza esclusa dalla campagna).
Su questo tema tornero' comunque ancora molte volte in futuro.

2.2.05

I couldn't live without Internet Search Engines

Leggendomi un po' piu' approfonditamente la ricerca di PEW sull'utilizzo dei motori di ricerca da parte degli utenti web statunitensi, mi ha colpito il seguente dato statistico: il 32% degli statunitensi online non potrebbe vivere senza i search engines.
Tale e' infatti l'abitudine ad utilizzarli per trovare informazioni (magari aggiornate in tempo reale o quasi: vedi Google News e similari), prodotti e/o servizi, che si sentirebbero spaesati se fossero costretti a fare a meno dei loro Google, Yahoo search, Msn search, Ask, A9...
Per il 50% degli intervistati, i motori sono utili, ma esistono anche altre forme di aggiornamento, mentre il 17% non sentirebbe la mancanza dei search engines se questi dovessero un giorno sparire.

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