La giornata (meravigliosa, cielo terso e non troppo calda) era di quelle che invogliavano più a fare il turista che a rinchiudersi per ore ed ore in una sala riunioni, ma la mia trasferta di ieri a Madrid aveva ben poco di turistico: è stata infatti dedicata al kick off di Sems España, la filiale spagnola dell'azienda che dirigo.
La sede che ci ospita, in Calle de Velázquez, nel centro di Madrid, è veramente bella, come tutte le sedi di FullSix che ho visto finora (la migliore rimane però quella di Londra, in attesa di vedere quella di Lisbona, che mi dicono avere vista sull'oceano); mi dicono che in pochi minuti a piedi (o in metrò) si può arrivare nel cuore della città, cosa che mi riservo di verificare quando avrò la possibilità di passarci un weekend con la famiglia.
Curioso (almeno per me) l'orario estivo adottato da F6 a Madrid: alle 15 erano già tutti fuori a godersi il pomeriggio. Tranne ovviamente noi (partner e manager di F6 Iberia e Spagna, nuovi acquisti -per usare una metafora calcistica- ed il sottoscritto), che abbiamo passato ore a parlare di mercato, ad analizzare la concorrenza, a definire l'organizzazione e via elencando.
Sems Spagna sarà presentata ufficialmente a Settembre, così da approfittare dell'estate per definire gli ultimi dettagli, anche se è già operativa sia per quanto riguarda i progetti in essere che sul new business.
Le opportunità offerte dal mercato spagnolo, che per cifre ho visto essere molto simile a quello italiano, sono enormi. L'unica perplessità è sui tempi che hanno in Spagna le aziende per valutare una proposta; mi dicono che possono passare facilmente 6 mesi dall'offerta alla firma sul contratto. In un settore dall'evoluzione frenetica come il nostro, possono essere tanti:-)
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Vedo che viene data grande enfasi anche in Italia (ad es.
qui e
qui), in queste ultime ore, alla "nascita" della figura professionale del "online reputation defender", colui che si occupa di gestire e, quando le cose vanno male, "ripulire" (ma non "cancellare", come qualcuno ha scritto, come si trattasse di hacker) quanto più possibile dalle voci e commenti negativi l'immagine di un'azienda o di una persona. Articoli che
prendono spunto da questo pezzo del Washington Post.
Mi hanno incuriosito frasi del tipo "da oggi nasce il", "arriva il" etc. etc., come se debba essere un articolo di un giornale statunitense a dirci che cosa si può fare nei motori, e noi italiani dovessimo sempre sentirci in inferiorità di fronte a discorsi del tipo "wow, guarda cosa fanno negli USA..."
Mi viene in mente un'attività di reputation management nei motori di ricerca fatta per una banca (italiana!) nella bufera per due prodotti finanziari. Funzionò molto bene. Ah si, era il 2001: 6 anni prima di questi articoli, ben prima che se ne cominciasse a parlare ai vari SES ed eventi vari.
E' vero che non c'era Universal Search, i blog erano strumenti ancora per pochi intimi, i tempi di indicizzazione erano lunghi ed i news engines lungi dal venire... però gli articoli dei quotidiani online, le pagine con i commenti negativi nei forum delle associazioni di consumatori o i minisiti creati ad hoc per proporre sorte di "class action" comparivano eccome, su Google e sugli altri motori. E sebbene fossimo in un periodo di "sboom" della Rete, la gente nei motori ci andava eccome, e quegli articoli erano cliccati da migliaia di utenti nei giorni "caldi" (quando ne parlava "Mi manda Rai3" -non ricordo se ci fosse ancora Lubrano-, quando Panorama ne dedicava la copertina...).
Ok. Una volta tanto ho fatto un post per "patrio orgoglio", perchè mi sono un po' stufato di sentire o leggere che noi search marketer italiani dobbiamo sempre attendere che le cose siano fatte prima negli Usa per poi copiarle.
Non è così. Anzi, se c'è una cosa che ci contraddistingue anche in questo settore è proprio la fantasia. E con le nuove armi offerteci dai motori (di nuovo: universal search), ora possiamo veramente sbizzarrirci:-)
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