29.5.07

Nuovo logo per Sems

Quello che puoi vedere a destra è il nuovo logo di Sems.
E' il terzo logo in questi primi 5 anni dell'azienda che ho fondato. Devo dire che la decisione di cambiarlo così tante volte è stata sempre dettata da precise esigenze, anche perchè cambiarlo non è mai cosa facile.

Il primo logo era stato disegnato nel 2002 dal sottoscritto qualche giorno prima di andare dal notaio per l'atto costitutivo di Sems (si è fatto tutto in economia, non c'erano venture capital dietro il nostro start-up:-).
Poteva andare bene finchè il nostro ruolo era quello di fornitori conto terzi (sviluppavamo strategie di search marketing per i clienti delle principali centrali media e web agencies), quasi sempre "invisibili" al mercato.
Il primo logo di Sems, dal 2002 a novembre 2004.

Quando abbiamo cominciato a muoverci direttamente sul mercato, si è reso necessario rivedere anche il logo, dandogli un aspetto più professionale.
E' nato così il concetto del binocolo, reso dalle parentesi verticali ed orizzontali, presentato nel novembre 2004. Arrivare a quel loro non è stato facile, anche perchè le agenzie coinvolte utilizzavano figure dalle quali ci volevamo slegare (disegni di ragni -gli spider-, di ragnatele -il Web-, lenti d'ingrandimento...); ci sono voluti oltre 6 mesi per arrivare a qualcosa che ci soddisfasse.
In quel logo non ho voluto abbandonare il nostro pay-off, "il mestiere dei motori", che tanto è piaciuto e che ci ha distinti sul mercato (siamo stati la prima società in Italia a focalizzarci unicamente sul search marketing).
Il secondo logo di Sems




Ora arriva il nuovo logo, che risponde meglio alle esigenze di internazionalizzazione dell'azienda. "Il mestiere dei motori" non ci accompagnerà più ufficialmente (non è stato facile trovare un pay-off similare per Francia ed UK), sostituito da un più indicativo "search marketing strategies".
Il logo è stato disegnato da Stefano Di Luca, art director di FullSIX, con la supervisione di Clara Banti, addetta alle relazioni esterne del gruppo.
Devo dire che sono riusciti ad interpretare in tempi brevissimi il brief che ho passato loro, tanto da arrivare alla versione definitiva in meno di due mesi.
Colgo l'occasione per ringraziare anche Chiara Graziosi per aver sviluppato la nuova corporate identity e per aver disegnato, con Jack Blanga, la pagina pubblicitaria che annuncia il nuovo logo (si può vedere come "splash page" qui).

Il nuovo logo sarà presentato quest'oggi nel corso del Search Engine strategies di Milano. Alle 18, se ti trovi dalle parti del Marriott di via Washington, puoi passare allo stand di Sems per un brindisi. Come ho già anticipato, oggi celebriamo il nostro quinto compleanno.

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25.5.07

Ogni promessa è debito

E' un competitor, ma si sa che - una volta messe da parte le gare per acquisire clienti- in questo settore spesso si collabora anche assieme.
Mi ha aiutato e gli ho promesso che, se il fornitore che mi ha consigliato si fosse realmente rivelato puntuale come necessitavo, lo avrei ringraziato pubblicamente a mezzo blog.
Così è stato: il materiale ordinato (poi svelerò di cosa si tratta) è arrivato puntuale e preciso. Per questo, grazie Nereo!

22.5.07

Google un po' dappertutto

Utilizzo Urchin per la web analytics, e se l'è comprato Google. Utilizzo Dart Search per il bid management, e se lo sta per portare a casa Google con l'acquisizione di Doubleclick. Utilizzo Salesforce.com per il CRM, e sembra che Google se lo voglia comprare. Utilizzo Feedburner da qualche giorno, ed ecco che immediatamente arriva il rumor che Google voglia acquisirlo.
Vedendo Google apparire dappertutto anche laddove non c'è ricerca di mezzo, mi sembrano così lontane nel tempo le affermazioni di Brin & Page sulla focalizzazione sulla ricerca web ( più o meno "non commetteremo l'errore di Altavista, che ha perso il suo focus nel tentativo di 'portalizzarsi', il nostro focus rimarrà sulla search"; eravamo a cavallo tra i due secoli), che oggi dubito l'abbiano mai affermato (salvo poi trovare qui questa dichiarazione "Our only concern is building the ultimate search engine. To do that, we've still got a lot of work to do".
Beh, se rendessero gratis Salesforce, come sembra vogliano fare con Dart Search (come da alcuni rumors), ben venga:-)

Aggiornamento: ora è ufficiale, Google acquista FeedBurner per 100 milioni di Us$.

Sta arrivando SEMPO Italia

Con Mauro Lupi, chairman di SEMPO Europe, e con Massimo Burgio, co-chairman del global committee, sto lavorando al lancio di SEMPO Italia, il cui primo incontro di presentazione si terrà martedì 29 maggio a margine della tappa milanese del Search Engine Strategies (quasi sicuramente la sera; potrà partecipare chiunque interessato, non è necessario pagare la fee d'ingresso del SES).
SEMPO, per chi non lo sapesse, è l'associazione internazionale di riferimento per chi si occupa di search marketing (operatori del settore ma anche clienti finali).
Sono contento del fatto che Sempo arrivi finalmente in Italia, e che mi sia stato chiesto di partecipare allo start-up. Ho aderito a Sempo fin dal suo lancio, alla fine del 2004, e di lavoro in questi anni ne è stato fatto parecchio, sia a livello di cultura sul search marketing verso il mercato, che di supporto e knowledge sharing tra chi ne fa parte -ma non solo-; le business opportunities che si aprono tra i soci sono poi un ulteriore valore aggiunto.
Di idee per Sempo Italia ne sono state partorite parecchie in queste ultime settimane, a cominciare dal come riuscire a non far più percepire Sempo come un'associazione puramente statunitense (cosa che non è più da parecchi anni).
Ma credo sia ancora più interessante ascoltare cosa si aspettano e cosa vorrebbero da Sempo i search marketers italiani; l'obiettivo dell'incontro del 29 sarà proprio questo.
E visto che questo blog è frequentato da diversi operatori del settore, ne approfitto per chiederti: cosa ti aspetteresti da Sempo? Che cosa ti sentiresti di chiedere e di dare ad un'associazione di categoria come questa?
Se vuoi, puoi lasciare le tue idee, considerazioni e desideri nei commenti. Saranno tenuti nella debita considerazione.

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21.5.07

Tappe di avvicinamento al Search Engine Strategies

Anche in casa Sems fervono i preparativi in vista del Search Engine Strategies di Milano, in programma la prossima settimana (martedì 29 e mercoledì 30 per l'esattezza).
Di carne al fuoco, per l'evento principe della stagione, ce n'è veramente tanta. Cominceremo il 29 con la presentazione del nuovo logo di Sems, che accompagnerà il nostro ingresso in nuove nazioni. Il nuovo logo è stato sia una necessità legata all'espansione internazionale, sia un regalo che ci siamo voluti fare per il quinto compleanno di Sems.
Ed a proposito di quinto compleanno, se il 29 alle 18 hai modo di essere nell'area espositiva del SES (l'ingresso all'area expo è gratuita a condizione di preiscriversi online), a margine della presentazione degli obiettivi di espansione internazionale, festeggeremo tutti assieme con torta di rito e spumante; sei gradito ospite:-)
Mercoledì 30 sarà invece la volta della presentazione dell'edizione 2007 della survey SEMS/Nextplora sull'utilizzo dei motori di ricerca in Italia. I dati interessanti, come al solito, non mancano; anche perchè non ci siamo limitati alle domande di rito, ma abbiamo cercato di capire quanto ormai le informazioni trovate attraverso i motori influenzino il nostro modo di vivere.
Non mancheranno poi altre sorprese.

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20.5.07

Guida al primo soccorso scaricabile per cellulari

Su questo blog ho scritto spesso delle opportunità che i telefoni cellulari della nuova generazione offrono per chi si occupa di web e search marketing. Questa volta vorrei scrivere ancora di cellulari, ma per segnalare qualcosa che col marketing ha poco a che fare, ma che può essere di estrema utilità.
La Croce Bianca di Bolzano ha fatto sviluppare un interessante applicativo, CB Primo Soccorso, che può essere scaricato gratuitamente dal sito della Croce Bianca ed installato sul proprio telefono cellulare o smart phone (speravo di poterlo provare, ma di 3 apparecchi in mio possesso, neanche uno è risultato compatibile -sul sito c'è l'elenco dei modelli compatibili-).
CB Primo Soccorso è una raccolta, consultabile attraverso il monitor del proprio telefonino, di “misure salvavita”: attraverso chiare indicazioni (testi ed immagini), spiega cioè il corretto comportamento in caso di infortunio, indicazioni utili per aumentare le possibilità di sopravvivenza degli infortunati.
Le sezioni sono 7: sicurezza, recupero infortunati, controllo funzioni vitali, posizione laterale di sicurezza, rianimazione cardio-polmonare, lesioni, emergenze
particolari.
Un'idea realmente geniale, considerando che ormai quasi tutti giriamo con un cellulare o uno smart phone in tasca, e considerando che sono molti coloro che, di fronte a certe situazioni d'emergenza, non saprebbero altrimenti come muoversi (ho provato questa sensazione quanto un passante, proprio di fronte a me, è improvvisamente crollato a terra in preda ad una crisi epilettica).
Non sarebbe male, considerando che molti cellulari e smart phone hanno oggi Adobe Reader integrato, se le informazioni di cui sopra fossero scaricabili anche in formato .pdf.

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19.5.07

Cambio di feed

In un momento in cui sto approfittando di questo blog per testare diverse soluzioni di web analytics, ho pensato bene di cambiare anche io feed e passare a Feedburner. Se vuoi aggiornare il tuo feed reader, il mio nuovo feed è quindi questo.

Ancora operazioni di mercato

Non si muore certo di noia in questo periodo, tra gli addetti ai lavori del web. Anche la settimana appena conclusasi ha infatti visto nuove operazioni di rafforzamento attraverso acquisizioni.
E' il caso specifico di Microsoft e WPP che, come già anticipato in precedenza (le due realtà avevano infatti puntato le stesse aziende da acquisire), hanno messo mano al portafogli per acquisire aQuantive (Microsoft) e 24/7 Real Media (WPP).
Sia Microsoft che WPP hanno (più o meno direttamente) motivato questi movimenti di mercato come una risposta all'acquisizione di Doubleckick da parte di Google, operazione sulla quale proprio in queste settimane dovrebbe esprimersi l'antitrust statunitense.
L'obiettivo per tutte è quello di entrare con maggiore peso nell'advertising online che, nella scia dell'eccezionale crescita di questi anni del search advertising, dovrebbe finalmente decollare e non essere più il "parente povero" dell'offline.
Come ha scritto l'analista di Forrester Research Shar Van Boskirk sul suo blog,

The shift to online marketing has at last begun. We in the industry have been talking about the shift away from traditional media into online for the last 10 years. But the medium took time to establish its credibility. I think the intensity and price tags of these acquisitions indicates that some very big media and agency firms are staking their bets on online. They've watched the success of Google with search, and want to be in front of the next huge shift of budget into online advertising.


Una lotta che vede muoversi un po' tutti i principali player, considerando che il mese scorso Yahoo aveva completato l'acquisizione di Right Media e la holding Publicis aveva acquisito la digital marketing & advertising agency Digitas.
Quali potrebbero essere le prossime mosse di mercato? Dopo che Doubleclick, 24/7 ed aQuantive (nonchè, visto che è pur sempre un blog sul search marketing, le rispettive piattaforme di bid management Dart Search, Decide DNA ed Atlas) sono passate di mano, sul mercato rimane ValueClick (che, tra i brand controllati, include il colosso dell'afifliation marketing Commission Junction), il cui valore delle azioni al Nasdaq, inutile dirlo, sta salendo per il muoversi di speculatori.
Vedremo cosa ci riserverà questo finale di maggio, anche perchè altre voci iniziano a circolare tra gli addetti ai lavori.

10.5.07

Il boom del web 2.0? In parte "dopato"

A rilanciare questa teoria -con le dovute argomentazioni- è Benjamin Edelman, assistant professor alla Harvard Business School nella Negotiation, Organizations & Markets unit, in una pubblicazione intitolata How Spyware-Driven Forced Visits Inflate Web Site Traffic Counts.
Ad aumentare il traffico a quei portali che puntano ad elevati tassi di crescita per potersi vendere meglio a possibili acquirenti, oppure per raggiungere accordi pubblicitari più favorevoli, sarebbe il traffico generato dagli spyware, in grado di portare gli utenti su questi siti contro la loro volontà o il loro interesse (i metodi sono i più svariati). Visite reali, quindi, ma di scarso valore, perchè l'utente tende ad abbandonare il sito appena scopre come chiudere la finestra.
Ma, si sa, agli inserzionisti o agli acquirenti viene fornito il numero di visitatori (complessivi o unici) mensili, mica il numero di quanti rimangono più di x secondi sul sito; al massimo si passano anche i dati di pageviews, anche qui però facilmente gonfiabili (pensiamo a tutti quei quotidiani online che hanno il refresh automatico delle pagine ogni determinato numero di minuti o, nei casi più estremi, di secondi).
Che nel mondo dell'advertising sia prassi comune che agenzie ed editori gonfino ad arte i dati di traffico è cosa risaputa; il vantaggio del gonfiare questo traffico attraverso gli spyware è che, comunque, le visite compaiono effettivamente nei report dei tool di web analytics, mentre in precedenza ci si doveva fidare della parola del sales rep della concessionaria di turno.
Quanto possono arrivare quindi a pesare le cosiddette "visite forzate" sul traffico di un sito? A volte veramente tanto, come dimostra un episodio della fine del 2006, che ha visto Nielsen/NetRatings abbassare il numero di utenti unici "reali" del sito entrepreneur.com da 7,6 milioni a 2 milioni, dopo aver verificato come venissero conteggiati come "visitatori unici" anche quanti fossero stati esposti ad un pop-up pubblicitario di entrepreneur.com, senza averne mai visitato il sito.
O ancora slate.com, i cui file di log riportavano in un certo periodo 8 milioni di visitatori unici, contro i 4,6 milioni verificati da comScore e Nielsen.
La cosa riguarda molto da vicino il mondo del search marketing, perchè la maggior parte di questi portali pubblica link sponsorizzati dei network di Google, Yahoo SM, Miva ed altri. Ed alzi la mano chi non si è mai almeno una volta meravigliato in negativo delle scarse performance del content targeting (non mancano le eccezioni positive ovviamente... anche se al momento non me ne vengono in mente:-).
In molti, alla luce di questi dati, temono un nuovo "scoppio della bolla".
Non sono così pessimista, perchè credo che quanto abbiamo sperimentato i primi anni di questo secolo abbia lasciato il segno (anche se è pure vero che in molti si sono avvicinati al web solo in questi ultimi anni, ed un certo "spirito truffaldino" se lo portano dietro).
E poi non occorre dimenticare che, comunque, sono sempre gli inserzionisti ad avere il coltello dalla parte del manico: se qualcosa non performa come dovrebbe, si può sempre eliminarlo dalla pianificazione, che si tratti di media, keyword advertising, affiliation o altro.

9.5.07

Mtv.com lascia il Flash e torna allo HTML

Una delle cose più interessanti e stimolanti, quando si lavora per clienti che fanno parte di multinazionali, è la competizione che inevitabilmente si viene a creare tra le diverse country (soprattutto quando queste si affidano ad agenzie SEM diverse nei vari paesi); oltre a dover portare risultati, ci si trova quotidianamente a gestire le continue "pungolature" dei vari manager locali, che vogliono fare meglio dei loro omologhi stranieri, e che non mancano di fare confronti.
D'altronde le stesse agenzie sognano di fare meglio delle concorrenti straniere, con l'obiettivo di arrivare un giorno a guadagnarsi -coi risultati maturati sul campo- la gestione di tutte le attività internazionali (o, quantomeno, il riconoscimento di project leader).
Per quanto in Sems si lavori per alcuni grandi brand che, facendo e-commerce, hanno una forte pressione sui risultati e, di conseguenza, guardano molto spesso cosa facciano i loro fratelli d'oltrefrontiera per prendere spunti, un cliente che sente molto la competizione con la casa madre statunitense e che ci gode veramente quando riesce a fare meglio dei colleghi statunitensi è un portale di contenuti, Mtv.it.
Sono un paio d'anni che collaboriamo con loro, inizialmente su tutto quello che riguardava la search engine optimization; poi, arrivatici per esigenze SEO, anche su alcune tematiche del cosiddetto "web 2.0".
E, pur essendo decisamente sottodimensionati rispetto a quelli che sono i team operativi nelle altre country (non mi ricordo più per quale intervento sul sito, Alessio -il mio referente- mi raccontava che negli USA avevano a disposizione un team di 25 persone mentre in Italia, per fare una cosa simile, ben... una!), i ragazzi di Mtv Italia sono riusciti a prendersi anche belle soddisfazioni: non capita tutti i giorni, di fronte ad un boss d'oltreoceano che sta per decantare le grandi novità di mtv.com, poter dire "noi quelle cose le abbiamo già implementate oltre 6 mesi fa..."

Ho scritto questo post dopo che la nostra Daniela ci ha segnalato che Mtv.com ha deciso di mettere da parte il megaportale in Flash lanciato lo scorso anno per tornare ad un più classico HTML, motivando questa scelta.
Chi si occupa di SEO sa bene quanto un sito realizzato quasi esclusivamente in Flash faccia decisamente fatica (è un eufemismo:-) ad ottenere visibilità e traffico dai motori di ricerca.
Puoi quindi immaginarti la faccia che feci quando, dopo che Mtv USA aveva lanciato questo nuovo sito tutto in Flash, tutto "wow" ed effetti speciali (perchè, ovviamente, il target giovane si conquista anche con un look "cool"), Alessio mi disse "potrebbe toccare anche ad mtv.it. Che si fa?".
Come nei fumetti, ho visto oltre un anno di lavoro SEO su quel sito -con ottimi risultati, come Alessio ha confermato al recente Search Marketing Forum, al quale ha preso parte come relatore- finire nel gabinetto. Possibilità di mantenere i risultati con un sito completamente inserito in una cornice Flash? Mmmmmm... insomma...
Fortunatamente negli Usa si sono resi conto che qualcosa, con quel sito, non andava. Forse perchè un sito di contenuti, che vive di advertising, ha bisogno del traffico dai motori come l'assetato ha bisogno dell'acqua; forse perchè il mitico Bruce Clay, che Mtv Usa ha assoldato per fare quello che noi abbiamo fatto con Mtv.it, ha saputo toccare i tasti giusti e spingere per far ridisegnare il sito; o forse per tutte le altre ragioni citate dal blog MtvLabs, questa marcia indietro mi fa tirare un sospiro di sollievo. Anche perchè arriva in un momento in cui anche altri clienti sono attirati dall'idea di siti tutti in flash, perchè più impattanti... (mi sembra di essere tornato indietro di un lustro).
Io non sono affatto contro Flash, che trovo eccezionale in molte applicazioni. Sono però per un utilizzo consapevole, sfruttarlo laddove può realmente fare la differenza. Altrimenti si finisce con il complicarsi la vita nei motori e dover ricorrere a mezzucci che potrebbero portare allo "sputtanamento" pubblico (VW docet)...

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8.5.07

Web analysis? Non sono i software il problema, bensì la carenza di specialisti

Ho letto con interesse stasera il report di Forrester Web Analytics Needs People, e concordo con quanto emerge dal documento (anche se non è una novità): il problema di fondo della web analysis non sono i tool (sempre più sofisticati), ma la carenza di personale skillato in grado di interpretarne i dati in chiave business.

Il report fa riferimento a quanto emerso dal recente (fine marzo) eMetrics Summit di Londra.
Da una parte, quanti in azienda si occupano di web analysis lamentano che i tool attuali
- producono report interessanti, ma di scarso valore (non producono, cioè, report "actionable", che consentano cioè agevolmente di intraprendere quelle azioni che portano al successo)

- non consentono una agevole integrazione con i dati dei CRM o delle piattaforme di business intelligence

- sono poco flessibili.

Le risposte della controparte non si è fatta attendere, ed in particolare si è fatto riferimento a quanto accennato in apertura, che cioè sono le persone a rendere "actionable" i numeri frutto delle analisi. E siccome lo skill shortage in questo settore si sente, molti player (Webtrends in primis) si sono evoluti da semplici sviluppatori di software a "marketing company", con l'obiettivo di supportare al meglio i clienti.

Il report si chiude con una serie di recommendations che occorrerebbe avere sempre presenti al momento di decidere. Tra queste:

- prima di fare un investimento in piattaforme di web analytics, assicurarsi di avere nel proprio team le persone giuste in grado di far rendere al meglio questi strumenti (il ROI si ha dall'utilizzo che si riesce a fare dei dati frutto delle analisi di questi strumenti)

- non cambiare piattaforma prima di essere certo di averla sfruttata al pieno delle sue potenzialità.

Aggiornamento: sempre a proposito di web analytics, decisamente molto interessante è anche la prova comparativa che Stone Temple Consulting sta portando avanti tra alcune delle principali piattaforme presenti sul mercato. Qui si possono leggere i primi dati.

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6.5.07

Search Marketing Forum - qualche considerazione a mente fredda

Organizzare un evento sul search marketing non è mai facile, specie quando è la prima volta che ci si cimenta e si tende a sottovalutare alcuni aspetti invece fondamentali. Quindi terrò conto di queste cose nella valutazione del search marketing forum 2007, andato in scena venerdì scorso al Le Meridien Gallia di Milano, organizzato da Business International con il patrocinio di The Economist.
La location, oltre che molto bella di per sé, si è rivelata azzeccata per quanti hanno raggiunto Milano in treno o (sciopero "selvaggio" permettendo) con la metropolitana. Decisamente meno azzeccata per chi pensava di raggiungere il luogo dell'evento in auto oppure in taxi, considerando che la giornata di pioggia -unitamente allo sciopero- ha mandato in tilt la circolazione nel centro.
E proprio a questo è legato un aneddoto sulla slide finale della mia presentazione, slide "in conclusione..." che si presentava malinconicamente bianca. Avrei dovuto infatti finirla prendendo il taxi da casa verso il Gallia.
Ma, dopo aver atteso 20 minuti in linea telefonica con l'operatore senza avere risposta, mi sono deciso per la metropolitana (ignorando, tra l'altro, dello sciopero); stretto come una sardina nei vagoni, di accendere il laptop proprio non se ne parlava... così nell'ultima slide sono andato a braccio:-)

Tornando all'evento, che noi di Sems abbiamo deciso di sponsorizzare ed al quale io ho collaborato nell'organizzazione portando qualche relatore di rilievo (qualcuno nostro cliente, qualcun altro no), sono rimasto un po' sorpreso nel vedere la tipologia degli iscritti.
Di solito, quando parlo in eventi di questo genere, una delle domande che faccio per rompere il ghiaccio con la platea è quella che serve per capire quanti siano aziende interessate al SEM come clienti finali e quante siano invece agenzie che puntano a saperne di più per offrire questo servizio alla clientela.
Ebbene, dopo aver visto quanto era preponderante l'elemento agenzie (tra centrali media, web agency, agenzie SEM.... ed in particolare la presenza "commerciale" di tutte queste), ho preferito evitare per non far sentire i clienti finali un "elemento estraneo" nella platea... e per non agevolare troppo il compito ai competitors:-)
La qualità degli interventi e delle informazioni che i partecipanti hanno potuto ottenere è stata, secondo me, alta, sebbene non sempre il search marketing fosse centrale in quello che i relatori hanno raccontato (gli organizzatori hanno voluto mettere un po' troppa carne al fuoco; ma, come detto, per essere la prima volta ci può anche stare) oppure la platea non fosse esattamente quella più adatta per un certo tipo d'intervento (gli aspetti più tecnici del SEO affrontati nella tavola rotonda con Giorgio ed Enrico risultavano "indigesti" a buona parte dei presenti, le cui mansioni e competenze non includono lo HTML e le basi di realizzazione e gestione di un sito).
C'è stato poi anche un revival, una sorta di "ritorno al passato" (al 2001, oserei dire, prima che Google prendesse definitivamente il sopravvento) quando uno dei relatori, di una nota azienda italiana che va per mari, ha voluto dare una lista di consigli SEO.
Erano anni che non sentivo più dire (e che non sono più attuali) cose del tipo
- occorre sottomettere ai motori le URL del proprio sito almeno una volta al mese, ma non di più perchè altrimenti è spam
- le URL vanno sottomesse a tutti i motori, anche nelle diverse versioni nazionali, perchè non c'è solo google.com ma anche google.it, google.fr ed idem dicasi per gli altri
- le parole chiave non vanno ripetute più di 5 o 6 volte nella pagina perchè altrimenti è spam
- ... ed altre cose del genere.
Altra affermazione, sempre dello stesso relatore, che ha fatto letteralmente storcere la bocca ai presenti, è stata "che il SEO è gratis", salvo poi dire che in azienda hanno persone che a tempo pieno fanno la submission delle pagine ai motori (sigh!), che credo un costo comunque per l'azienda lo rappresentino... il giorno che si accorgeranno che ormai il protocollo sitemaps xml è accettato da tutti i motori e che più che la submission manuale può la link popularity ed una corretta organizzazione dei contenuti, dovranno intervenire i sindacati a salvare il posto di lavoro di quei poveri ragazzi?
Va bene, stiamo parlando di affermazioni fatte da una persona che di mestiere fa il direttore e-business, non il SEO, e che per il resto ha detto cose interessanti (in particolare sulla necessità, per il loro business, che la presenza web nelle diverse country sia adattata agli usi e costumi dei paesi target), ma sarei proprio curioso di sapere se i consigli elencati sopra siano il frutto della consulenza di una agenzia di search marketing di Miami a cui si sono rivolti, visto che in Italia non avevano trovato agenzie che li soddisfacessero, o se siano indicazioni del team SEO interno.
< shameless self promotion >
Proprio per evitare situazioni come queste, molte aziende, decise ad internalizzare l'attività SEM, si avvalgono comunque del supporto consulenziale di agenzie specializzate come Sems:-)
< /shameless self promotion >

Per il resto la giornata è stata un'ottima occasione anche per scambiare idee ed opinioni con i presenti (buone le possibilità di networking), molti dei quali hanno fatto esplicita richiesta per un maggior numero di appuntamenti di questo genere sul search marketing (magari non a ridosso l'uno dell'altro: il riferimento è all'imminente Search Engine Strategies di Milano od un altro evento SEM in programma questa settimana sempre a Milano)

Per chi volesse saperne di più, ulteriori dettagli sulla giornata del SEM Forum si possono leggere sul blog di Roberto.
Da parte mia colgo l'occasione per ringraziare pubblicamente tutti i relatori che hanno accolto il mio invito a partecipare, ed i cui interventi sono stati all'altezza delle aspettative.

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5.5.07

E si parla di nuovo di Microsoft che vuole acquisire Yahoo...

Sembra che negli ultimi tempi al New York Post abbiano deciso di piazzare delle talpe in casa Microsoft visto che, dopo aver riportato per primi l'interesse di Microsoft per 24/7 Real Media (o, in alternativa, aQuantive), ieri hanno dato grande risalto all'interesse di Microsoft per acquisire Yahoo (o, quantomeno, per raggiungere con questa importanti partnership), con l'obiettivo di rafforzare la propria posizione nell'advertising online (laddove la parte search riveste grande rilevanza).
In realtà sono almeno 3 anni che, periodicamente, sento rimbalzare dagli USA questa notizia, finora mai concretizzatasi per le più svariate ragioni.
La cosa che mi sorprende, ogni qualvolta viene rilanciata questa notizia, è che i media continuino a dare per scontato che, se Yahoo vale X e Microsoft vale Y sul mercato dell'advertising online, dall'unione vada a nascere un player la cui fetta di mercato sia la somma di X+Y.
La realtà dei fatti è che, nelle acquisizioni/fusioni, raramente le cose vanno da subito per il meglio. Se poi le due realtà che si vanno a fondere sono due player di spicco, in precedenza (magari acerrimi) rivali, le ragioni che rendono difficile una fusione si moltiplicano (ho sperimentato direttamente questa cosa all'epoca della fusione tra Inferentia e DNM nel 2001...).
A pensarla così non sono solo io, ma anche fior di analisti finanziari.
Vedremo se questa sarà la volta buona o se rimarranno solo voci.

Ps: si racconta che, alla fine degli anni '90, Brin e Page avessero cercato di vendere Google a Yahoo per 1 milione di Dollari. Chissà come sarebbe oggi il nostro settore se quell'accordo fosse andato in porto...

2.5.07

Microsoft aggiorna le condizioni di contratto di AdCenter

Microsoft ha deciso di aggiornare le "Terms & conditions" di AdCenter.
Nulla di nuovo, per carità, con Google capita abbastanza frequentemente.
Ma di certo colpisce, per uno che utilizza AdCenter per il keyword advertising, la frase "Microsoft may use matching criteria other than keyword searches to display your advertisements."
Indagherò su quali siano questi criteri.

Anche Microsoft su 24/7 Real Media?

Mentre ancora si discute sulle possibili ripercussioni che l'acquisizione di Doubleclick da parte di Google potrebbe avere sul mercato, con diversi competitors del motore di Mountain View che si stanno rivolgendo alla Federal Trade Commission (quello stesso ente che, qualche anno or sono, aveva "bacchettato" i principali motori di ricerca -tranne Google- per non evidenziare correttamente i link sponsorizzati nelle pagine di risultati) per verificare se vi sia realmente una posizione dominante tale da far intervenire l'antitrust, ora sembra che Microsoft voglia rispondere per le rime acquisendo 24/7 Real Media.
Secondo un articolo del New York Post, infatti, Microsoft vorrebbe mettere le mani sul principale competitor di Doubleclick, superando di gran lunga l'offerta che altre voci di mercato vorrebbero fatta dal gruppo WPP in questi ultimi giorni.
Nello stesso articolo di parla di un eventuale interesse di Microsoft anche per aQuantive, altra holding che ha in portfolio soluzioni di ad serving (con Atlas DMT cui si è aggiunta l'acquisizione di Accipiter dello scorso anno).
Sia 24/7 che aQuantive sono attive anche nel search marketing, con offerte sia SEO che di keyword advertising e bid management (24/7 con Decide DNA, aQuantive con Atlas Search, evoluzione di quel GoToast che è stato uno dei primi tool web based per la gestione automatizzata di campagne di link sponsorizzati).
Certo, per una sana evoluzione del mercato dell'advertising online, avere Google e Microsoft che controllano le aziende dietro ai tool di ad serving più adottati dalle agenzie e dai grandi publisher non è certo confortante. Ma business is business.

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