20.3.08

Lo iPhone? Agevola la navigazione in Rete

Mi era capitato di parlarne già alla fine di febbraio nel mio intervento all'evento dello IIR Nuove forme di marketing attraverso il web e i canali non convenzionali: lo iPhone, il celebre cellulare lanciato dalla Apple che dovrebbe approdare anche in Italia tra qualche mese, agevola la navigazione sul Web. Nel pieno delle festività natalizie, ad esempio, Google aveva riportato come il traffico Web generato dagli iPhone avesse superato in quantità quello complessivo di tutti gli altri smartphone; un dato considerevole, se si pensa che solo il 2% degli smartphone attualmente in circolazione porta il marchio della mela, anche se personalmente penso che questo picco sia dovuto anche ad una serie di circostanze (gli utenti business, che sfruttano maggiormente gli smartphone per la navigazione Web, sotto Natale erano per lo più in vacanza; e proprio a Natale i tanti che hanno ricevuto lo iPhone come regalo si sono sbizzarriti nel navigare per provarlo).
Ora attraverso Visionpost ho scoperto questa interessante ricerca di M:Metrics che evidenzia come l'85% di coloro che possiedono un iPhone naviga nel Web ed il 58,6% cerca nei motori.
Cifre decisamente superiori rispetto agli altri smartphone ed ancor di più rispetto ai normali cellulari abilitati alla navigazione sul Web.
La ragione di questi numeri è spiegata sia da una esperienza di navigazione nel Web superiore di questo strumento, sia comunque perchè chi acquista un iPhone è generalmente un utente già molto attivo sul Web, che già guarda ad esempio i video su Youtube e si muove utilizzando Google Maps (due applicazioni molto usate da chi ha lo iPhone).
Ovviamente questi numeri attirano l'attenzione di chi si occupa di mobile marketing e di mobile search; ma occorre fare attenzione alle peculiarità di questo apparecchio: lo iPhone non supporta ad esempio Flash, anche se sembra che in Adobe ci stiano lavorando su.

lo iPhone confrontato agli altri prodotti. Dati M:metrix

Etichette: ,

19.3.08

Google: da punto di partenza a pagina di destinazione?

Uno degli spunti più interessanti della seconda giornata di SES a New York è quello emerso nel corso della tavola rotonda focalizzata sulla Universal Search di Google, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, anche John Battelle (noto soprattutto per il suo libro The Search) e Jack Menzel, PM di Google Universal Search.
Con la Universal Search, Google è ancora un punto di partenza per la navigazione in Rete o punta a diventare una destinazione, considerando che molti contenuti sono ormai visibili in anteprima tra le pagine di risultati di ricerca?
La domanda ha una ovvia implicazione economica: se l'utente rimane sulle pagine di Google, sarà quest'ultimo a monetizzare eventuali click sulle soluzioni di advertising, privando il produttore del contenuto sia di visite che di possibili entrate pubblicitarie.
Battelle ha sottolineato come ormai Google sia di fatto un portale, per tutte le properties che ha acquisito, per le già citate caratteristiche di Universal Search e per i progetti che ha in ballo (Google Knoll, lo "anti Wikipedia", in particolare).
Considerazione condivisa anche da buona parte della platea in sala.
La risposta di Menzel a proposito è stata di quelle che lasciano il tempo che trovano: "we are trying to get people to the destination as fast as possible"... e cosa c'è di più veloce che non farli proprio uscire da Google?
Tra l'altro, la recente prima sentenza a favore di Google nella causa intentata da Viacom per la violazione del copyright mette la media company di Mountain View in una botte di ferro e preoccupa non poco il mondo dell'editoria.

Etichette: ,

18.3.08

La recessione? Non sembra toccare il search mktg

Questa almeno l'idea che ci si può fare passeggiando per i saloni dello Hilton in occasione della tappa di New York del Search Engine Strategies, iniziato ieri (qui il riassunto della prima giornata, in inglese).
La maggior parte degli investitori pubblicitari di oltreoceano, sentendo qualche chiacchiera qua e la tra tavoli e corridoi, non vede la ragione per la quale dovrebbe ridurre gli investimenti.
Anzi, in molti stanno valutando fantasiosi spostamenti di budget per sfruttare nuove opportunità offerte dai motori (in particolare quelli verticali, visto che aumentare il budget su Adwords è la soluzione più scontata). E fin qui, nulla di nuovo:-)
Nuova invece la leva che molte agenzie giocano per il recruitment: "vuoi un lavoro a prova di recessiona? diventa un search marketer!". E non è un caso che ormai l'offerta di formazione sia diventata frammentata, dai corsi più o meno "riconosciuti", come quelli di SEMPO.org o della Direct Marketing Association, a quelli organizzati dalle stesse agenzie o da entità a volte sconosciute. Intanto i CV girano come trottole:-)

Tornando all'evento in sè, pensavo che senza Danny Sullivan in cabina di regia, lo SES nuovayorkese avrebbe registrato un calo di partecipanti, ma così non sembra essere (per quanto si nota invece -lato contenuti- un certo decadimento, in molti speech, verso lo "spottone pubblicitario").
Tanti gli europei presenti, tutti euforici per la strapotenza dell'Euro, ieri anche a quota 1,6 Us$, e pronti a fare shopping (anche di agenzie SEM d'oltreoceano; l'epoca delle acquisizioni non è ancora finita).
Tra gli argomenti più dibattuti tra gli addetti ai lavori europei, la "gara" ad indovinare come si reinventeranno tutte quelle agenzie di search marketing e centrali media online (soprattutto europee) che vivono lucrando sul BPF di Google, destinato a scomparire con la fine del 2008.
Un discorso che in molti casi inizia ad interessare direttamente anche i clienti finali, che devono guardarsi intorno per capire se cedere alle lusinghe di Google (che offre la gestione gratuita -meglio precisare: non viene fatta pagare in maniera specifica la gestione- delle campagne sul proprio network) o continuare a dare fiducia alle agenzie specializzate sperando nel loro "focus sul cliente e sui risultati".
Ed a proposito di risultati, è esaltante vedere come siano state prese d'assalto le sessioni sulla web analytics: c'è voglia di imparare ad utilizzare al meglio gli strumenti a disposizione ma, soprattutto, c'è voglia di capire anche quali siano i KPI di valore per il proprio business e come sfruttare al meglio la miniera d'oro rappresentata da questi dati. Tanta esaltazione che inizia ovviamente a scontrarsi anche con l'evolversi frenetico dello scenario, non più unicamente "website centrico" e "pc/laptop centrico". Come tracciare correttamente coloro che fruiscono in maniera multipiattaforma del Web? Ormai il problema non è più solo chi cancella i cookies. Bastava guardare anche la platea allo SES: molte le persone con il laptop sulle ginocchia, ma molte di più le persone online con gli smartphone più disparati, iphone inclusi.

Etichette:

Blog Widget by LinkWithin