24.11.05

Rimuovere un sito da Google

Proprio qualche settimana fa raccontavo ad un mio collega di tutti i problemi avuti lo scorso anno per far scomparire da Google quello che era il mio sito personale di quando ero ciclista, sito che ovviamente compariva in testa per la chiave "Marco Loguercio" e poco in linea con quanti invece cercano maggiori informazioni sul mio attuale lavoro.
Le avevo provate tutte (robots.txt, noindex in ogni pagina, richiesta di removal URL...) ma con scarso successo: il sito era sempre lì, con la description presa dal listing di DMOZ. Alla fine, per riuscire nell'impresa, fui costretto a spostare il tutto sotto un'altra URL.

Ora, leggendo vari blog statunitensi, apprendo invece di come -a sorpresa per gli stessi addetti ai lavori- Brett Tabke sia riuscito in pochissimo tempo a far uscire da Google l'intero suo sito webmasterworld.com, una delle più note comunità online per webmaster e SEO, composto di quasi 2 milioni di pagine.
Oilman, nel suo blog, ha una cronologia dei tempi rapidi di uscita di Webmasterworld.com dall'index.
Puoi vedere qui (se hai i dati di login al forum e tempo da dedicare alla lettura degli oltre 130 interventi) le spiegazioni di questa decisione, riassumibile in troppi problemi di traffico derivanti dai crawler e dal site search.

Avete 8.500 € che vi avanzano e siete fanatici di ciclismo?

Bianchi, l'azienda di Treviglio (BG) che con le sue bici ha contribuito alla storia del ciclismo, il 1. dicembre dalle ore 12 metterà in vendita esclusiva sul proprio sito BianchiStore 28 pezzi numerati (e personalizzati col nome dell'acquirente) della FG Lite, la bicicletta con cui Danilo Di Luca ha vinto il Pro Tour 2005, oltre a 28 telai della bicicletta che il team Liquigas avrà in dotazione nel 2006.
Dopo Ducati nel settore moto, quindi, un altro produttore italiano (anche se la proprità è straniera) delle due ruote sperimenterà il web per una vendita esclusiva.

23.11.05

Succederà mai in Italia?

Google allo stesso tavolo di due specialisti a parlare di SEO anzichè di Adwords, come successo allo ad:tech di Shangai?

22.11.05

Perplessità sulla visualizzazione test di Adwords su Google

Google ha in corso alcuni esperimenti legati ad Adwords, esperimenti in cui i link sponsorizzati vengono visualizzati anche a fondo pagina, dopo i risultati di algoritmo.
La cosa non sarebbe una novità (Yahoo, ad esempio, da tempo mostra link sponsorizzati dopo quelli di ricerca, oltre che prima ed al fianco destro), se non fosse che la posizione di fondopagina non è riservata agli ultimi tra gli inserzionisti, quelli con il cpc più basso tra i link sponsorizzati presenti, bensì a quelli che non hanno un cpc abbastanza elevato per stare in posizione "premium" (quella sopra i risultati di ricerca, la più performante).
La prima sensazione, basandosi sui dati statistici di come si muovono gli utenti di fronte alla pagina di risultati (vedi il Golden Triangle di Google), è che più che un benefit, l'essere piazzati ai piedi dei risultati di ricerca possa essere una penalizzazione: inserzionisti con un cpc più basso, piazzati però alla destra dei risultati di ricerca, potrebbero avere risultati migliori. Questo, almeno, sulla carta. I risultati di tracking potrebbero smentire.

Nell'immagine: la visualizzazione test di Google; numerati in rosso, l'ordine degli inserzionisti secondo l'algoritmo adwords.




Il porno scopre Google Base

E' il settore che, nel decennio scorso, ha lanciato i programmi di affiliazione, il "pay per click", il "pay per view", anche i pop-up (su questo non sono sicuro abbiano la paternità, ma di certo ne fanno pesante uso)... c'è da meravigliarsi quindi che sia proprio il porno uno dei settori pionieri a sperimentare le potenzialità di Google Base?

16.11.05

SEM e recruitment

Mi è capitato questa mattina, leggendo un po' di articoli online che avevo lasciato in sospeso nelle scorse settimane, di imbattermi in questo interessante articolo di Robert Murray, presidente di iProspect, una delle più importanti agenzie SEM d'oltreoceano, incentrato su una delle grandi difficoltà che incontrano le società che si occupano di search engine marketing: il recruitment.
L'articolo è ben fatto e tocca quasi tutte le criticità del recruitment in questo settore, ancora troppo giovane per potersi avvalere del supporto di percorsi universitari specifici (mentre i vari corsi SEO e SEM che si vedono in giro non possono, in poche ore, formare uno specialista "ready to start"), e dove anche le figure che hanno già una certa esperienza sul campo si trovano -una volta entrate in un'agenzia- a confrontarsi con metodologie e strumenti nuovi/differenti.
Il problema è sentito anche da noi in Italia; mi capita frequentemente di parlarne con i responsabili anche di agenzie nostre concorrenti, così come frequentemente capita che (non sarebbe previsto dalle direttive sulla privacy, ma se serve a trovare lavoro ad un candidato magari può essere d'aiuto), tra agenzie, ci si giri i CV di persone ritenute interessanti ma che, al momento, non è stato possibile assumere.
D'altronde, se di web marketing nelle scuole e nelle università se ne parla ancora poco e, spesso, in maniera non molto approfondita (c'è un interessante thread sul forum di Giorgiotave), potete immaginarvi quanto meno si parli di marketing e advertising attraverso i motori di ricerca.
Qualcosa si comincia a smuovere, ma è ancora quasi sempre per iniziativa di singoli docenti (come ad es. Roberto Brognara, che la scorsa settimana ha invitato Davide Corcione di Overture ed il sottoscritto a parlare di search marketing allo IULM; ma ce ne sono anche altri), mentre sono ancora pochi (ma, per fortuna, ci sono) quanti decidono di fare un po' di esperienza da sè studiandosi come funzionano gli Adwords, facendo esperimenti di ottimizzazione sul proprio piccolo sito o per il sito dell'azienda di famiglia, imparando e condividendo su forum come quello di html.it o il già citato Giorgiotave.it.
Concludo, visto che si avvicina Natale (e chissà che non possa trovarne qualcuno sotto l'albero:-), con quello che, secondo me, è il profilo ideale del search engine marketer:
- formazione scolastica/universitaria/post universitaria orientata al marketing e/o comunicazione (utile, ma non fondamentale);
- buona conoscenza dello HTML e dei principali strumenti di editing (es. dreamweaver); se poi conosce anche le basi di qualche linguaggio di programmazione, ancora meglio (in ogni caso, nella maggior parte dei casi, dovrà saper coordinare il lavoro degli sviluppatori, non muoversi in prima persona);
- buona conoscenza della suite di Office (excel e powerpoint in particolare)
- ottima conoscenza della lingua italiana, sia parlata che scritta (sembra banale, ma vi assicuro che non lo è...), e buona conoscenza dell'inglese parlato e scritto; ulteriori lingue arricchiscono il CV;
- buona conoscenza del funzionamento dei motori e di come questi vengano utilizzati dagli utenti;
- buona conoscenza del funzionamento del keyword advertising e di come questo possa essere applicato in funzione degli obiettivi da raggiungere;
- buona conoscenza sulle metodologie di misurazione quanti/qualitativa del traffico di un sito (proveniente o meno da campagne);
- conoscenza, anche solo teorica, dei principali strumenti di promozione online (banner, email, affiliation...) e di come questi vengono applicati/integrati nei piani media;
- capacità di capire il business da promuovere e di farlo evolvere attraverso i dati a disposizione dalle campagne e dall'analisi del traffico sul sito;
- innata voglia di imparare, di mettersi continuamente in discussione. Non c'è niente di peggio di una persona che, avuto il posto di lavoro, ritenga di sapere già tutto e non senta il bisogno di confrontarsi ed aggiornarsi continuamente.

Immagino che molti, leggendo tutti questi requisiti, si spaventeranno non poco; ma ti posso assicurare che non è nulla di impossibile da raggiungere se si ha buona volontà e reale interesse, come dimostrano alcune persone che conosco, "self made man", e di cui ho grande stima.
L'altronde molte società si stanno organizzando per formare internamente, o quantomeno mettere in condizione di autoformarsi ed aggiornarsi, le risorse.
Perchè il search engine marketing è sempre meno programmazione.

15.11.05

Perchè si offrono servizi di search advertising?

Muoversi sul lato SEO è molto più complicato, l'expertise richiesta è maggiore ed i rischi di non portare a casa quanto promesso al cliente altrettanto elevati; ecco quindi che vi è già un'offerta minore.
Tutto cambia invece quando si parla di keyword advertising, dove (cito l'opinione comune) "basta creare 2 righe di testo e comprare qualche parola chiave e la campagna è fatta".
L'offerta di servizi di gestione di campagne di keyword advertising, in Italia come nel resto del mondo, cresce a vista d'occhio: offrono questi servizi, ovviamente, (per il momento ognuno limitandosi al proprio network, ma un domani chissà...) i principali network, da Google ad Overture a Miva; li offrono le SEM agencies; li offrono le centrali media; li offrono le web agencies (grandi, medie o piccole che siano); li offrono le agenzie di comunicazione; li offrono le agenzie di PR; li offrono le società di direct marketing; li offrono gli internet service providers (quelli che ti offrono lo spazio web per il tuo sito o la connettività per navigare, per intenderci); li offrono quanti hanno fatto appena un corso di web mktg ma si buttano direttamente sul mercato; li offrono i fornitori di soluzioni di email marketing; li offrono, ora, anche i fornitori di piattaforme di web analytics.
E' inevitabile che tutto questo porti ad una grande confusione nel settore.
Ma come mai sempre più aziende offrono questo servizio?
La prima (e più ovvia) risposta è che la torta del search marketing è enorme e tutti vedono l'opportunità di potersene portare una fetta a casa (tanto, secondo molti, cosa ci vuole? (esempio reale) Prendi uno/a stagista, gli dai un computer, gli dici di studiarsi come funzionano i network di keyword advertising e gli affidi i primi clienti.
La seconda (ma questo più all'estero che in Italia), come ha evidenziato Kevin Lee in un recente articolo su ClickZ, è l'interesse ad accaparrarsi gli investimenti di business angels o venture capitals, costantemente alla ricerca di opportunità d'investimento in tutto quello che riguarda motori di ricerca; oppure l'interesse a trovare un compratore, dal momento che anche in questi ultimi giorni si sono registrati nuovi "colpi di mercato" (esempio 1, esempio 2).

CEO e blog

Cosa porta il CEO di un'azienda, tra le tante cose da fare, ad aprire un proprio blog?
I vantaggi, indubbiamente, ci sono (lo vedo anche io nel mio piccolo); una recente ricerca di Burson-Marsteller e PRWeek evidenzia i principali secondo quanto risposto dai CEO statunitensi.
La condizione perchè se ne possano trarre vantaggi, ovviamente, è quella che i blog siano poi effettivamente curati ed aggiornati.

14.11.05

Google lancia Google Analytics

Come avevo preannunciato anche qualche giorno fa, Google ha lanciato ufficialmente Google Analytics, la piattaforma di analisi quanti/qualitativa del traffico di un sito.
Dietro Google Analytics c'è l'ottima piattaforma di web analytics Urchin, acquistata dal motore di Mountain View lo scorso marzo. Se dopo l'acquisto la prima mossa di Google fu quella di abbassare sensibilmente il costo della piattaforma, ora che è avvenuto il rename la piattaforma è addirittura gratuita, a condizione di avere un Google Account.
Per quanti non sono inserzionisti Adwords, la piattaforma è gratuita fino a 5 milioni di pageviews/mese (un numero decisamente sufficiente per molti siti di medie/piccole dimensioni); per gli inserzionisti adwords il numero di pageviews gratuite è illimitato. Oltretutto la piattaforma di analisi è integrata con il pannello adwords, cosa che molte altre piattaforme di web analytics non sono in grado di garantire.
Ovviamente, ciò che è gratuito ha sempre un prezzo nascosto da pagare: in questo caso è il trasferire a Google tutte le informazioni relative alle performance del sito tracciato; se per un sito vetrina, con un'interazione limitata visitatore/azienda, questo potrebbe essere un problema limitato, nel caso di aziende che vivono (e magari vendono) sul web, lo scenario cambia completamente.
Ma per il momento limitiamoci a dare risalto alla gratuità di questa piattaforma, cosa che convincerà finalmente molte aziende a dotarsene. Il prossimo passo, per queste aziende, sarà quello di imparare a leggerne i dati e, soprattutto, a saperli convertire in informazioni con le quali far evolvere il proprio business.

13.11.05

[OT] Arrivo di tappa sul Plan de Corones per il Giro d'Italia 2006

Chi mi conosce sa della mia passione per il ciclismo, frutto anche dei miei trascorsi dilettantistici su strada e nel mountain biking.
Non potevo ovviamente non fare un salto sulla poltrona quando sabato scorso, in occasione della presentazione del Giro 2006, hanno mostrato il percorso della diciassettesima tappa, il 25 maggio: da Termeno alla cima del Plan De Corones.
Il Plan De Corones (o Kronplatz, in lingua tedesca) è la montagna di Brunico, nota soprattutto agli appassionati di sci e snowboard per le ottime piste da sci che offre; ma piace molto anche agli appassionati di escursioni a piedi o, in estate, in bicicletta. I tifosi interisti lo conoscono perchè è ai piedi del Plan che l'Inter, da qualche anno, svolge la prima parte della preparazione estiva.
Tornando al Plan De Corones come arrivo di tappa, la cosa curiosa è che gli ultimi 5 chilometri sono sterrati: sarà proprio curioso vedere come gli atleti affronteranno rampe su terra battuta che arrivano anche al 30% di pendenza, considerando che la salita che precede il tratto sterrato, quella del Passo Furcia, già di per sè presenta una serie di rampe che "cuociono" per bene gli atleti, soprattutto se sarà una giornata calda.
Non aspettatemi a Milano il 25/5/2006:-)

Del rapporto tra gli algoritmi di Google e le campagne di Overture

Può un upgrade degli algoritmi di search di Google influenzare una campagna di link sponsorizzati su Overture?
La risposta è si.
Gli addetti ai lavori sanno che tra i principali veicolatori di traffico sul network di Overture ci sono i cosiddetti "spam engines": siti, cioè, che puntano a comparire tra i risultati naturali di ricerca di Google per poi proporre, a quanti vi arrivano, risultati di ricerca del network Overture (o Miva, a seconda degli accordi). I webmaster di questi siti guadagnano in base al traffico che riescono a generare sui listing a pagamento.

Alcuni di questi "spam engines" sono ottimi veicolatori di traffico. Hanno un solo difetto: se Google cambia gli algoritmi, questi siti sono tra i primi a sparire tra i risultati di ricerca, facendo quindi crollare il traffico sulle campagne.
E' quanto ci è successo, ad esempio, lo scorso mese con un cliente: fino a quel momento avevamo avuto da Overture ottimo traffico, ad un costo click decisamente competitivo e con tassi di conversione elevati, che ci consentivano di avere costi/conversione ottimi, per la felicità del cliente.
Poi, un giorno, qualcosa è cambiato: impressions e traffico sono quasi dimezzati, il costo click si è alzato, i tassi di conversione si sono abbassati ed il costo/azione ovviamente alzato, oltre i limiti definiti con il cliente.
Abbiamo fatto passare qualche giorno per avere una mole di dati sufficiente da analizzare e, dalle verifiche, è emerso che a mancare era proprio il traffico di alcuni "spam engines", "seccati" dall'update di Google denominato Jagger.
Vediamo se il traffico ricrescerà in qualche settimana, visto che questi spam engines sono come la mitica Fenice. Per intanto stiamo riallocando i budget in base alle reali performances dei network.

11.11.05

Google Analytics

L'interessante motoricerca.net riportava, due giorni fa, del dominio www.google-analytics.com.
Nessun particolare segreto, dietro a quel dominio: Google Analytics è infatti il nome che, da metà novembre (+ o -), prenderà la piattaforma di web analytics Urchin, acquisita gli scorsi mesi da Google.
Quello che per molti inserzionisti adwords sarà interessante sapere, è che la piattaforma sarà distribuita loro gratuitamente per l'analisi quanti/qualitativa delle loro campagne; grazie alla stretta integrazione col pannello di controllo di Adwords, gli inserzionisti e le agenzie (ma anche Google;-) potranno sapere con maggior precisione l'andamento e l'efficacia delle campagne di link sponsorizzati sul network di Google, ma anche di altre forme di advertising.
Un'ottima notizia, quindi, per quanti non hanno budget da dedicare ai web analytics: Urchin è una delle piattaforme della fascia media del mercato sicuramente più interessanti e complete.

PS: in questi ultimi giorni ho citato frequentemente il termine web analytics senza però mai definirlo; lo faccio oggi, utilizzando la definizione della Web Analytics Association:
Web Analytics is the measurement, collection, analysis and reporting
of Internet data for the purposes of understanding and optimizing Web usage.

8.11.05

Analytics' ROI is zero if you only look at the data and don't act on it.

Quella che ho utilizzato come titolo è il succo dell'articolo di questa settimana di Jason Burby su ClickZ.
I tool di web analytics non servono, come quasi sempre invece accade, solo ad illustrare le performance di un sito, l'efficacia di una campagna di keyword advertising, i tassi di conversione visitatore/contatto...
E' l'utilizzo che si fa di questi dati la vera chiave di volta, come questi dati possono aiutare a migliorare l'efficacia delle campagne e dell'intero sito.
Un discorso che, sulla carta, non fa una grinza. Ma che nella realtà dei fatti, in Italia, ancora pochi applicano (tanto è vero che sono pochissime le realtà, da noi, che hanno internamente una persona preparata per questo genere di analisi).
Insomma, l'euforia dello IAB Forum non deve farci dimenticare che abbiamo ancora moltisssssssssssimo su cui lavorare.

7.11.05

In calo il CPC medio oltreoceano

Sarà perchè ora i web marketer sono ancora più attenti al ROI, sarà per l'utilizzo di sofisticate piattaforme di bid management che riducono gli sprechi, sarà per la fase di stallo in cui si trovano alcuni settori dell'economia americana, ma negli States il costo medio dei click da keyword advertising è mediamente in calo: per il quarto mese consecutivo, secondo il monthly keyword price index di Fathom Online, il costo medio dei click rispetto all'analogo mese del 2004 è in calo. Ovviamente non mancano i settori in cui il costo click cresce (il travel è l'esempio più scontato).
Su MarketingVox è possibile approfondire l'argomento.

I gadget elettronici più desiderati a Natale 2005

Ci sono lo iPod Nano e la potente Xbox 360 di Microsoft al top della "wish list" dei gadget tecnologici dei desideri degli statunitensi per questo Natale.
Terza piazza per i TV al plasma. Questo è quanto risulta da una ricerca di questo mese di The Macerich Company.


















Cosa centra questa ricerca con il search engine marketing? Ricerche come questa fanno parte del bagaglio di analisi di un'agenzia che segue clienti B2C, soprattutto quando si avvicina il periodo dell'anno d'oro per gli acquisti: il bimestre metà ottobre/metà dicembre, quando avviene la maggior parte degli acquisti natalizi online. Capire ed anticipare i trend, verificare se questi possano prendere piede anche in Italia, capire quali potrebbero essere le parole chiave utilizzate per arrivare ai prodotti in cima alle varie "wish list"... anche questo è search marketing.

PPT del mio workshop allo IAB Forum Day 2005

Visto che più d'uno me l'ha richiesto e girarla via email non è il massimo (visto che pesa 11 MB:-), ecco in un più agevole formato .pdf del peso di circa 2,3 MB, la presentazione da me utilizzata giovedì scorso allo IAB Forum.
Presto metterò online anche la presentazione utilizzata nel mio intervento a Smau e-Academy.

4.11.05

Il forte legame tra Sems e Google

Se ne è vociferato a lungo; a volte ci sono state accuse ed insinuazioni anche pesanti.
Ma allo IAB Forum non abbiamo più potuto nascondere la cosa: c'è un legame strettissimo tra Sems e Google.

E' mai possibile che anche il grafico d'oltreoceano che ha sviluppato il logo di Sems sia un seguace del blog di Hesse?
Stefano, contrariamente a quello che il suo ruolo nella "grande G" imporrebbe, non ha ancora rilasciato dichiarazioni.

Chi ha poi presente la mia attuale autovettura, sa che c'è uno stretto legame anche con quelle che compaiono su dot-coma:-D

Primi commenti ad IAB Forum

E' stata una giornata lunga, quella di ieri allo IAB Forum, ma decisamente positiva; ricca non soltanto di soddisfazioni lavorative, ma anche di segnali positivi da parte del mercato. Non che per il search marketing ce ne fosse bisogno, però fa sempre piacere che sia l'intero online a crescere, ad attirare l'attenzione (e, soprattutto, gli investimenti).
L'evento, tenutosi a Fiera Milano Congressi, dovrebbe aver visto circa 1.300 partecipanti (secondo alcuni dati fornitimi a caldo, ieri sera, dai ragazzi di Marketing Multimedia, che hanno organizzato operativamente l'evento).
Per quello che riguarda l'organizzazione, concordo con quanto ha scritto Stefano; in particolare la formula dei workshop meriterebbe di essere rivista, soprattutto per la collocazione e distribuzione (tenere due sessioni consecutive, com'è capitato anche a me, alla luce dei fatti è stato più penalizzante che altro).
Fare uno IAB su due giorni, come qualcuno propone? Potrebbe essere un'idea, ma occorre che siano pensati bene i contenuti. Non ho seguito le sessioni del mattino, ma i commenti di quanti l'hanno fatto sono stati discordanti (secondo molti, sono state dette cose già note, si poteva fare uno sforzo maggiore in termini di originalità/novità).
Anche lo IAB forum ha comunque confermato il fortissimo interesse delle aziende verso il search engine marketing; un interesse verso quella che io definisco la "fase due" (che negli States è stata vissuta un quinquennio or sono): le aziende ormai sono consapevoli, perchè hanno avuto modo di testare ed ottenere riscontri, delle potenzialità dei motori per promuoversi: ora vogliono ottenere di più, sfruttandoli al meglio. Se queste sono le premesse, il Search Engine Strategies di Milano dovrebbe essere un successone. Visto che sarà un evento portante per l'intero comparto, occorrerà che si lavori al meglio tutti assieme, mettendo da parte una volta tanto le "rivalità", per rispondere alle aspettative che le aziende si stanno già facendo per questo appuntamento dell'aprile 2006. Certo, l'indiscrezione che ho avuto che potrebbe esserci un "grande assente" al SES milanese non mi ha fatto piacere. Speriamo che ci ripensino;-)

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