26.3.10

Lo scenario del Search Marketing 2010

Nei giorni scorsi SEMPO, l'organizzazione di riferimento del mondo del search marketing, ed Econsultancy hanno rilasciato la sesta edizione dello State of Search Engine Marketing Report, uno dei documenti di riferimento per gli operatori del settore.
Basato su circa 1.500 risposte (tanto lato cliente -36%- che lato agenzie -64%-, con rispondenti da 68 paesi del mondo, anche se il focus è soprattutto USA; 16 le risposte dall'Italia) ad una survey online, il report 2010 non guarda solo al mondo della search engine optimization e del keyword advertising, ma quest'anno ha aperto anche una finestra sul mondo dei social media, attività vista da molti come complementare anche alle attività SEM.

Per quanto riguarda i punti salienti, emerge come la crisi globale abbia toccato anche il mondo del search marketing, cresciuto di valore sul mercato nord americano per la prima volta a una sola cifra (+8% 2009 sul 2008), mentre per il 2010 si aspetta un ritorno alla doppia cifra con una crescita del 14%.
A fare le spese della crescita del search marketing soprattutto la pubblicità su carta stampata: quasi la metà delle aziende inserzioniste che nel 2009 ha rivisto l'allocazione dei budget ha sottratto alla stampa il budget in più per il SEM; seguono le sottrazioni ai budget per il direct mail (36%), per la partecipazione a fiere ed eventi (24%) e anche per il display advertising online (23%).

Nel 2010 cresceranno a doppia cifra (si aspetta un +43%) gli investimenti delle aziende in SEO, a dimostrazione che l'ottimizzare un sito perchè sfrutti i propri contenuti come driver di traffico qualificato sia visto sempre più come elemento strategico della presenza online di un'azienda. Questo nonostante il 42% degli intervistati abbia indicato la difficoltà di misurare il ROI dagli investimenti in SEO come una criticità (la stessa difficoltà l'ha il 43% di chi investe in search advertising).
Lato paid search, Google vanta percentuali bulgare per quanto riguarda l'utilizzo delle sue soluzioni di advertising: ben il 97% delle aziende rispondenti investe in Adwords (il 71% investe sull'intero search network di Google, il 56% anche sul content network).
In netto calo gli inserzionisti sul network di Yahoo, quest'anno il 50% dei rispondenti (erano l'86% nel 2008) e su Bing (44% contro il 54% dello scorso anno). Un problema non da poco per la partnership Yahoo/Bing, che in questo non riesce a trarre giovamento dalle lamentele di quasi la metà delle aziende inserzioniste che hanno visto, nel 2009, crescere il loro costo click su Adwords per le parole chiave di interesse.
Se da un lato una buona fetta di inserzionisti lamenta l'incremento del cpc medio, dall'altra cresce la soddisfazione per i tassi di conversione, migliorati per il 41% di chi investe su Google e per il 38% di chi investe su Bing. Saldo negativo invece per Yahoo, visto che la percentuale di chi ha lamentato un peggioramento del conversion rate è più elevata rispetto a quanti hanno registrato un miglioramento (28% contro 22%; il rimanente 50% non ha notato variazioni).

Per quanto riguarda il mondo dei social media, i cui budget sono ancora decisamente (e ovviamente, vista la giovane età di questi strumenti) limitati in confronto al SEM, il 33% delle aziende inserzioniste (con numeri uguali tra aziende B2B e B2C) li vede come parte integrante delle strategie di search marketing (a titolo di confronto, a vederli come elementi integrati è il 48% delle agenzie).
I social media su cui le aziende preferiscono operare sono Facebook (74%), Twitter (73%), Youtube (53%) e Linkedin (49%).

Tra gli elementi, infine, che nel prossimo futuro più impatteranno le attività di search marketing, le aziende vedono la personalizzazione delle ricerche come l'evoluzione che avrà un maggiore impatto sulle loro attività (seguono mobile internet e real time search). Le agenzie vedono invece nell'ordine la crescita della local search, la personalizzazione delle risposte e la crescita di internet via mobile.

L'executive summary dell'edizione 2010 della ricerca può essere scaricato sul sito di Econsultancy.

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