12.4.07

SES New York - Day 2

Seconda giornata allo SES di New York, ieri. Detto in apposito post della notizia più rilevante della giornata, mi sono perso -causa impegni di lavoro - la keynote conversation con protagonista Steve Berkowitz di Windows Live (ne ho poi letto qui).
La battuta più bella della giornata è stata quella di Bryan Eisenberg, guru del conversion marketing, che ha rinominato in "Business Prevention Unit" i dipartimenti IT delle varie aziende, troppo spesso fieri oppositori di tutto quanto il marketing vorrebbe fare sul web (conosco diversi esempi di business prevention unit particolarmente efficaci anche in Italia, vero Giovanni?;-)

Molto interessanti alcuni esempi portati nella sessione relativa all'integrazione del SEM nel marketing mix.
Bill Mungovan, director of SEM in Carat Fusion, ha portato l'esperienza di Hyundai, il cui piano media prevedeva sin dall'inizio attività di search advertising (consiglio di Mungovan a chi lavora in agenzia: inserire il SEM nei piani media prima di sottoporli ad approvazione, non in un secondo tempo); mentre Misty Locke di Range Online Media ha voluto riportare l'esempio di un cliente (mantenuto anonimo) per il quale hanno gestito una campagna di keyword advertising in occasione di un passaggio di un loro prodotto nel Oprah Winfrey show, spettacolo televisivo che negli USA è realmente in grado di muovere le masse (ed incrementare le ricerche nei motori di ciò di cui si parla in ogni puntata)

Seguendo l'ultima sessione della giornata ho invece avuto ancora una volta conferma che le multinazionali non sanno, troppo spesso, cosa succeda a livello di country, e tutto il patrimonio di esperienze che viene maturato a livello di singoli paesi faccia fatica ad arrivare a livello centrale, per poter diventare patrimonio comune.
Nella sessione search & branding, infatti, Fionn Downhill, CEO di Elixir Systems, ha riportato l'esperienza della campagna di Keyword advertising e SEO che quest'agenzia ha portato avanti in questi ultimi mesi per promuovere i corsi di formazione di Dale Carnegie Training, azienda leader mondiale in questo settore.
Indicazioni interessanti, in particolare sull'importanza del brand nelle conversioni, ma che avevano un che di... déjà vu.
Sono infatti gli stessi principi con i quali, nel 2003/2004 Marco Fontebasso, quando ancora lavorava in Sems, aveva impostato una campagna di keyword advertising per Dale Carnegie Training Italia, con risultati di rilievo. Si fossero parlati un po' di più, quelli di Dale Carnegie, non ci avrebbero messo 3 anni a riscoprire l'acqua calda:-)
Per quanto riguarda il discorso branding & SEM, l'unica maniera per poter verificare quale possa essere l'impatto di attività di search marketing sulla brand awareness è quello di fare come Avenue A / Razorfish per Verizon Wireless: analisi di mercato pre e post campagna, per misurare quanto il ricordo della marca sia aumentato dopo l'attività nei motori.
Un argomento, questo, di stretta attualità anche per noi di Sems, che con OTO Research stiamo lavorando proprio a nuove metriche per verificare l'efficacia sul brand di campagne di search marketing, da verificare con analisi su specifici panel.

Rimando sempre a SEroundtable per approfondimenti.

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